“Quando la CIA rapì Moro”, il noir fantapolitico di Amedeo Lanucara
“La verità, cari amici, è più grande di qualsiasi tornaconto”
– Aldo Moro – Lettera a Riccardo Misasi
“Quando la CIA rapì Moro” (Fefè Editore, pp. 465, euro 25) è un “Noir fantapolitico ma non troppo in cui si narra di un’operazione di professionisti internazionali in cui le BR furon comparse a caccia di soldi e il Governo fece da palo con ricerche-farsa”.
È questa la nuova teoria del giornalista pugliese Amedeo Lanucara e ce la espone in questo volume, che cerca di dare risposta a molti interrogativi rimasti tali, riproponendone altri ancora più inquietanti, anticipando il suo racconto noir fantapolitico “con una sua logica narrativa, la più aderente, a mio avviso, alla realtà” con un ampio e interessante reportage introduttivo, dove a parlare sono le cosiddette voci fuori dal coro, che dissentono dalla linea ufficiale e sottolineando che non si verrà mai a conoscenza di come si siano realmente svolti i fatti.
“Comunque… Senza prove inconfutabili e senza verità giudiziarie esaurienti, non v’è alternativa al feuilleton fantapolitico, spesso più ‘reale’ del ‘reale’.”
Nella Prefazione è ben spiegato che il titolo di questo libro che “a qualcuno parrà forse esagerato o provocatorio” si ricava dalle lettere dello stesso Moro. Ed è questo un concetto che ne implica, nell’immediato, un secondo: “che la Cia prelevò Moro prima della strage. Eppure ciò si evince dalle sue lettere dalla prigionia, oltre che da un’analisi logica dei fatti e dalla storia ‘furfantella’ del nostro Paese, ricca di menzogne e depistaggi”.
Sono tanti i dubbi sulla questione e Lanucara non ne fa segreto, come ad esempio sulle risorse delle BR per affrontare una situazione del genere, mentre “a Via Fani operò una squadra di forze speciali addestratissime, formatasi in super-scuole militari”. Quali sono i veri motivi di tutta questa operazione? A distanza di anni gli interrogativi permangono.
L’unica certezza della faccenda rimane quella che “Moro fu ucciso”, dopo essere stato sottoposto a un vero e proprio calvario.
“Mia dolcissima Noretta, dopo un momento di esilissimo ottimismo (…), siamo ormai, credo, al momento conclusivo (…). Bacia e carezza, per me, tutti, volto per volto, occhi per occhi, capelli per capelli (…). Sii forte (…) in questa prova assurda e incomprensibile”.
– Aldo Moro – lettera recapitata il 5 maggio 1978
Marianna Zito