“QUANDO ARRIVA LA PENOMBRA” DI JAUME CABRÉ
Seppure nella copertina di “Quando arriva la penombra” (La Nuova Frontiera 2019, pp. 230, euro 18) possiamo ammirare un particolare da Ritratto d’uomo di Antonello da Messina, è alla Contadina di Millet che noi lettori dobbiamo rivolgerci nel leggere questi tredici racconti dello scrittore catalano Jaume Cabré, pubblicato da La Nuova Frontiera e ottimamente tradotto in italiano da Stefania Maria Ciminelli. L’opera di Millet ritorna infatti in molte delle storie della raccolta, come fuga e orizzonte di alcuni destini slegati tra loro, ma che verranno straordinariamente a trovarsi nello stesso dipinto, a camminare per quei campi illuminati dal sole calante. Lo straordinario, in questa raccolta, si lega all’ordinario, e quindi viaggiamo tra storie di abusi (Gli uomini non piangono), o storie di sicari professionisti (Su commissione), o scherzi della mente di un prossimo Nobel raccontato dalla parte dei libri presenti sugli scaffali (Buttubatta). La lista è lunga e particolareggiata, ma preferiamo non svelare troppo, per non togliere il gusto della sorpresa al lettore.
Dunque, il genere: “Quando arriva la penombra” non si può racchiudere in una semplice formula. Lo stesso attributo di raccolta di racconti può venire meno se pensiamo ai legami che, come dicevamo, ogni storia singola può avere con i personaggi delle altre storie. Cabré ci pone dinanzi a una serie di vite che possono formare una storia unica, un romanzo. Storie sospese tra l’assurdo e il realistico, tra il fantastico e il poliziesco; storie della penombra, quando il sole del dipinto sta calando oltre l’orizzonte, ma, appunto perché il dipinto è un’immagine statica, la penombra resta eterna. Una twilight zone, una zona del crepuscolo che però non cerca solo l’effetto scenico, ma indaga nel chiaroscuro dell’uomo. Dagli abusi negli orfanotrofi del primo racconto al delirio dell’anziano guerrigliero che, condotto dal suo figlio perennemente concentrato su se stesso, non riesce a percepire il monologo interiore del padre perso nella penombra della guerra civile spagnola, rievocando i dolori e le colpe ancora da espiare.
“Quando arriva la penombra” raccoglie tredici magistrali racconti, che contengono la vita e la morte di uomini senza morale, senza prospettive se non quelle fornite da un Destino che non sta dalla parte di nessuno, ma gioca a ingarbugliare vite anonime. E forse, leggendo questo libro, rischiamo d’essere rapiti anche noi dallo sguardo ipnotico del dipinto di Antonello da Messina in copertina. È l’Uomo che ci guarda mentre leggiamo storie d’uomini e donne senza futuro. È lo sguardo dell’Autore.
Giovanni Canadè