“Private Conversations” è l’EP d’esordio del cantautore e musicista Moonmine
Moonmine è il nome d’arte di Lorenzo Ciavola, cantautore e musicista di origine abruzzesi, ma vissuto e cresciuto nelle Marche, per approdare poi negli ultimi anni a Latina. Avvinatosi alla musica fin da bambino, ha lavorato in svariati ambiti in campo musicale, ma solo tra il 2019 e il 2020 prende vita Moonmine, che prende concreta forma a gennaio 2020 con l’uscita dell’EP dal titolo “Private Conversations”, formato da sei canzoni inedite in lingua inglese. Un album vero è proprio è attualmente in lavorazione e l’uscita è prevista tra fine 2020 e inizio 2021.
Intanto occupiamoci di “Private Conversations”, in cui emerge benissimo l’originale modo di cantare di Moonmine, con la sua voce ruvida e graffiante, una metrica a tratti insolita e cori interessanti, creando uno stile riconoscibile, con arrangiamenti in chiave acustica:
“Berries and flowers (magnetic field)” coinvolge subito con il bel ritmo e il suono della chitarra, con un testo che incita a seguire i propri sogni, a costo di rinunciare a qualcuno: “I want to be a part of this magnetic field, in the wood I’ve been, miraculously healed”
“I don’t believe you know” inizia con un lungo arpeggio prima di approdare al cantato e alla melodia, che si sviluppa in un crescendo non solo musicale, ma anche nel’avvolgente effetto dei cori nei ritornelli finali: “I don’t believe you know, how I’m catching fire, and loving a love’s end”.
“The power of Hate (Hate>Love)” racchiude già nel titolo un tema molto forte, che in musica viene tradotto in un bel blues trascinante: “I want to cover all the faults, so keep out of my arms, the power of hate is louder than love”.
“Start again” è un brano con un cantato quasi sempre a due voci, di grande impatto sonoro, con un testo che sembra in contrasto con la giovialità della musica: “you don’t know how I feel this morning, don’t break my fall, just wanna lock me up in my room and wait my call, wait my call”.
“Moon of mine” è una ballata dolce nella quale si trova la tastiera come protagonista per l’accompagnamento, insieme a un testo che porta alla ricerca della propria dimensione sonora, non a caso il brano rievoca il nome d’arte dell’autore: “spending my time hearing voices around, such a foolish thing, yeah, I want only my sound, vanishing people, crying out of my sight”.
“Through my window” conclude il percorso musicale in modo inaspettato, si tratta di un brano che aggiunge alla chitarra acustica non solo la sezione ritmica, ma anche una venatura di elettronica, in cui la voce risulta sempre in un bel contrasto rispetto all’armonia, che subisce diverse variazioni durante l’ascolto: “why the tears, turn the page of your love and through my window”.
Nel complesso, un primo lavoro intrigante, che invoglia ad ascoltare Moonmine dal vivo non appena si presenti l’occasione.
Roberta Usardi
https://moonmine.bandcamp.com/album/private-conversations
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