“Poetica”: Tindaro Granata e Proxima Res portano la poesia di Franco Arminio a teatro in uno spettacolo profondamente umano
Un paese non è un aggregato di case, è un corpo che ti accoglie, è fatto di braccia e di occhi.
Franco Arminio
“Tutto il mondo è paese”, siamo soliti dire.
“Tutto il mondo è un paese, e un paese può essere tutto il mondo”, sembra volerci dire con questo spettacolo l’Autore e Regista, oltre che attore in scena, Tindaro Granata, che fa sue le parole di Franco Arminio e le combina con le esperienze di “abbandono” realmente vissute dai cinque attori-persone-personaggi della Compagnia Proxima Res.
“Poetica”, andato in scena al Teatro Fontana di Milano dall’11 al 14 aprile, ci racconta un piccolo, piccolissimo mondo attraverso un approccio che pone al centro l’individuo, la persona umana, il prezioso patrimonio locale materiale e immateriale della persona e del suo altrettanto piccolo, spesso piccolissimo, gruppo di appartenenza, rappresentato dalla sparuta popolazione di un paese, o meglio, dalle cinque realtà locali e dalle storie raccontate sulla scena, in cui il “micro” è in costante relazione con il “macro” e la conoscenza del proprio passato, la memoria, è una finestra aperta sul futuro.
È questo incontro tra la poesia di Franco Arminio, motore della lettura squisitamente teatrale con cui Tindaro Granata decide di portarla in scena, il territorio su cui i cinque attori-persone-personaggi (Tindaro compreso) ci confidano le loro esperienze personali, creando “quadri di vita” personali e allo stesso tempo universali in cui la narrazione ci racconta di una perdita ma nell’atto stesso del raccontarla riesce a fare in modo che non vada perduta per davvero. Sono storie, storie di braccia e di occhi, storie stese lì ad asciugare, senza fretta, su uno stendino di legno.
Quando arrivi in un paese devi sederti da qualche parte e stare zitto. Nessuna foga di parlare. Aspettare che il silenzio ti porti qualche dono. Se hai fretta, in un paese non avrai fortuna.
(Franco Arminio)
L’operazione artistica messa in atto da Tindaro Granata insieme ai suoi attori di Proxima Res (i bravissimi e affiatatissimi Caterina Carpio, Federica Dominoni, Enrico Pittaluga, Francesca Porrini, oltre naturalmente allo stesso Tindaro Granata) sembra voler rispettare ed entrare in sintonia con questo tempo sospeso, in cui “l’evento più straordinario capitato negli ultimi anni è una molletta caduta da un balcone”. I contorni delle storie sono all’inizio incerti: come le vecchie fotografie uscite dalla camera oscura si delineano poco alla volta, in un bianco e nero poetico ed emozionante.
“Poetica” è uno spettacolo profondamente politico, nient’affatto ideologico, perché non volto a idealizzare né a demonizzare un passato o un luogo, quanto invece focalizzato su ciò che appartiene alla vita comune e fa di molti un insieme, una “comunità” appunto. Non a caso, nel mondo greco la politica era tema ricorrente nella forma espressiva del tempo, cioè la poesia. L’atto stesso di rendere memoria pubblica il racconto intimo e privato, portandolo dal passato al presente, è un atto politico importante e in questi tempi particolarmente significativo. PoEtica.
“Poetica” è un invito a guardarsi intorno, avanti e dietro, nello spazio ma anche nel tempo, a “viaggiare da fermi”, e in qualche modo a riflettere sulle parole di Cesare Pavese:
Così questo paese, dove non sono nato, ho creduto per molto tempo che fosse tutto il mondo. Adesso che il mondo l’ho visto davvero e so che è fatto di tanti piccoli paesi, non so se da ragazzo mi sbagliavo poi molto.
In fondo, come scrive lui, “un paese ci vuole, non fosse per il gusto di andarsene via”…
A. B.
Fotografia di Giulia Lenzi
POETICA
Poesia di Franco Arminio
Testi e regia di Tindaro Granata
Elaborazione drammaturgica Proxima Res
Con Caterina Carpio, Federica Dominoni, Tindaro Granata, Enrico Pittaluga, Francesca Porrini