PLAY STRINDBERG – Sul ring al Teatro Menotti di Milano
August Strindberg e Friedrich Dürrenmatt si stringono virtualmente la mano in questo spettacolo, in questo Play Strindberg, la versione di Dürrenmatt di “La danza macabra” del drammaturgo nordico.
E si gioca eccome. La scena vede un grande ring con all’interno i giocatori. Undici round con un epilogo, evocati dagli stessi attori al suono di chi il ring lo calca da agonista. Edgar e Alice sono una coppia che ha passato 25 anni di matrimonio insieme, ma più che un matrimonio assomiglia a una continua guerra a suon di frecciate e cattiverie, in cui è l’infelicità a poter essere l’unica vincitrice dell’importante anniversario di nozze. Eppure questo è il gioco, questo è il divertimento. Poi arriva il cugino Kurt a dare nuova energia ai due combattenti, Kurt che un tempo amava Alice e che Alice seduce per ripiccaverso il marito. La gioventù è passata e Alice vorrebbe solo che il marito, affetto da frequenti attacchi che gli fanno perdere conoscenza, morisse e la lasciasse in pace.
Ma davvero è questo il suo desiderio? E davvero il marito Edgar ha provato a uccidere Alice? La partita, a suon di pugni metaforici e provocazioni, sembra rimanere patta: sia Alice sia Edgar hanno in comune l’insuccesso, per lei quello di attrice, per lui quello di scrittore militare. Kurt invece riesce a divincolarsi dalla feroce guerra tra i due, che non smette mai di alimentarli. Non si parla di amore, forse più di rivalsa, di competizione, al confine sottile tra gli opposti.
Sono 75 i minuti in cui Maia Paiato, sempre bravissima, dà voce e vita a un personaggio sfaccettato, insieme ad altri due grandi attori a contendersela, Franco Castellano e Maurizio Donadoni, e alla regia di Franco Però che scandisce i colpi cosicché lo spettatore non si perda neanche un attimo.
Fino al 3 dicembre al Teatro Menotti di Milano.
Roberta Usardi