IL CUSTODE – Pinter al Pacta Salone di Milano
La scena è aperta su una stanza piena di oggetti accatastati, dove vive Aston, che un giorno porta a casa con sè Davies, che ha salvato da una zuffa nel locale in cui quest’ultimo lavorava. Aston è pacato, trasognante e Davies lo inonda di parole tentando di ingraziarselo, cosa che gli riesce, così da poter restare ospite a casa sua per un periodo sufficiente a trovarsi una sistemazione alternativa. L’arrivo di Mick, fratello di Aston, prende alla sprovvista Davies, che tenta anche in questo caso di trovare un modo per andargli a genio, non senza dimostrare una improbabile spavalderia. Poi poco a poco, a un certo punto, separatamente, i due fratelli chiedono a Davies di ricoprire l’incarico di custode…
Chi sono veramente Aston, Mick e Davies? Da dove vengono, cosa cercano, cosa nascondono? Ci troviamo davanti a tre diverse solitudini che cercano un appiglio per uscire dal loro stato, creando per se stessi progetti che però rimangono incompiuti. Solo l’idea di averli sembra sufficiente per andare avanti, anche se si tratta di un moto circolare in cui si torna sempre allo stesso punto.
Un’ora e quaranta scorrevole che cattura lo spettatore in una storia che si sviluppa in un alternarsi di momenti divertenti, di tensione, di dialoghi interrotti, accompagnati dall’intrigante colonna sonora originale di Maurizio Pisati. I tre interpreti Fabio Banfo (Aston), Antonio Rosti (Davies) e Riccardo Magherini (Mick) che ne cura anche una valida regia fedele al testo di Harold Pinter con la traduzione di Alessandro Serra, sono degni di lode nei panni dei loro personaggi. Uno spettacolo meritevole di tutti gli applausi (e anche di più!) che ha ricevuto.
In prima assoluta al Pacta Salone di Milano, IL CUSTODE sarà in scena fino a domenica 18 febbraio.
Roberta Usardi
Bella recensione, Roberta Usardi!