“Pier Paolo Pasolini. L’ultimo eretico” di Francesco Cenetiempo
“Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l’arbitrarietà, la follia e il mistero” (Che cos’è questo golpe?).
Nel centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini, “Pier Paolo Pasolini. L’ultimo eretico” (Gammarò Edizioni, 2022, euro 18) di Francesco Cenetiempo è una nuova pubblicazione che ripercorre la vita artistica del poeta e regista, restituendone il carattere di attento scrutatore della realtà. Un viaggio il suo, alla scoperta del mondo della celluloide. Già affermato in quello delle lettere, Pier Paolo Pasolini, intellettuale tra i più energici ed eclettici nello scenario culturale dell’Italia del secondo dopoguerra. Sempre scevro dal conformismo imperante nell’Italia del secondo dopoguerra e anacronisticamente ancorata ai paradigmi arcaici e borghesi, il Pasolini eretico era un intellettuale avverso alle etichette. Egli ha lanciato un grido forte e disperato contro il consumismo, aborrendo l’omologazione di massa degli italiani che vedeva impotente scivolare verso la perdita definitiva della loro identità rurale. Il suo è stato uno sguardo intransigente nei confronti della società contemporanea che, in quegli anni, usciva dal benessere del boom economico per affondare nel piombo di quegli anni sanguinari delle stragi.
Francesco Cenetiempo, giornalista, uomo di cultura, esperto di cinema e di storia del Novecento, racconta con il linguaggio dell’esperienza, in che modo Pasolini può considerarsi un eretico rispetto al mondo, all’Italia, al sistema culturale verso cui si confrontava e che ha sfidato per tutta la sua vita. Il cinema diede al poeta un nuovo strumento per raccontare la sua passione per la vita, per provocare la realtà ipocrita che gli scorreva attorno. Censurato, assolto, censurato di nuovo, denunciato. Tra politica, realtà e racconto Cenetiempo ci racconta la vita artistica di Pasolini nel cinema, nella letteratura e nella poesia. Dagli esordi cinematografici con la regia di Accattone, per poi procedere con Mamma Roma, il segmento La ricotta all’interno del film Ro.Go.Pa.G e via dicendo; Cenetiempo scrive dell’impatto che queste opere ebbero nella società e nel mondo del cinema, ricordando i festival a cui le pellicole hanno partecipato, le proteste, le problematiche di censura, e l’accoglienza nella società e riportando, quando è necessario, alcuni passi dagli articoli di giornali. I ricordi sui processi e sulle azioni delle censura prendono molto spazio nella trattazione di Cenetiempo, perché necessari a descrivere come si articolava e spiegava l’interpretazione della realtà di Pasolini, troppo spesso incompresa.
L’attività saggistica di Cenetiempo non è né ampollosa né ripercorre sentieri già battuti, ma approfondisce un racconto fatto di ispirazione, opere, ma anche di vicende e reazioni. Il senso del dissenso del poeta prima e regista poi, le sue battaglie contro l’ipocrisia della classe politica, la sua perseveranza nel perseguire i suoi ideali e le sue linee di pensiero sulla deriva della società sono ciò che fa di questo libro una lucida fotografia della visione del mondo di Pasolini e della sua voglia di interpretare la sua realtà in una determinazione che cresce e si consolida lungo tutta la narrazione. Il testo ricostruisce sincronicamente la sua tormentata vita di analista, crudo e sincero fino al suo assassinio. L’appendice riporta un lungo elenco di film in cui Pasolini è intervenuto in qualità di regista, sceneggiatore, soggettista, in ordine cronologico dal 1954 de La donna del fiume di Mario Soldati, al 1975 di Salò. Per ognuno vengono proposti l’elenco del cast tecnico e la spiegazione della trama. La bibliografia di riferimento e la cronologia delle opere di Pasolini concludono il volume. Così articolata l’appendice risulta esaustiva perché completa quanto il libro propone in termini di curiosità e approfondimenti. Il saggio di Cenetiempo, scorre con chiarezza e facilità, senza soste e si pone come un riepilogo completo e curato sul pensiero e l’arte pasoliniana, arricchendo così la letteratura a suo riguardo.
Federica Scardino