“Petali Sepolti” di Lucio Staiano, Marco Rincione e Prenzy
Siamo in una Londra distopica. I ricordi dell’infanzia di un uomo continuano a interferire sul presente. Lui vorrebbe fare un passo indietro in un momento preciso, per porre fine, finalmente, a una storia iniziata tanti anni prima, la sua storia.
“Petali Sepolti” di Lucio Staiano, con la sceneggiatura di Marco Rincione e i disegni di Prenzy (Shockdom 2019, Collana Timed, pp. 64, euro 15) comincia nell’estate del 2039. La vita di Max e Claire è distratta dai cellulari e da internet, la realtà li divide e li allontana giorno dopo giorno, ma non ancora definitivamente come lo farà, invece, la malattia di Claire. La solitudine dilania la coppia e il loro unico figlio, Andrew. Il tempo scorre, arriva l’autunno, e lo smarrimento di Andrew cresce. È inverno e arriva una speranza: il Profeta J, pronto ad accogliere Claire e la sua malattia: il tempo è contato, Claire è una timed… cosa significa? Ancora primavera e ancora estate, il tempo scorre, è limitato, e i gesti sono sempre uguali, mentre nulla tornerà come prima. Una storia straziante, malinconica, che attraversa tempo e spazio per riproporsi ancora e sempre. Una storia che, in un modo o in un altro, ci appartiene.
I disegni di Prenzy sono precisi, freddi e sicuri, a volte si ripropongono con gradazioni diverse, ma restano sempre nell’ombra. L’ombra dei ricordi e della nostalgia, per accendersi al calore solo con l’intromissione dei ricordi felici. L’immagine di copertina di questo graphic novel indica tutto ciò che accadrà: la velocità degli eventi, il vortice delle vite intorno all’immobilità di un bambino che resta lì – fermo – a guardare, a crescere e a sperare – sempre – che tutto torni come prima. E, per farlo accadere, pone la sua fiducia nei petali sepolti dei fiori.
Marianna Zito