“Perché non sanno”, il nuovo romanzo di Dario Buzzolan
È il 2023. Silenzio. Si comincia con un’immagine come fosse un quadro, dove ogni cosa è al suo posto, dentro e fuori. È una storia di vino e di due amiche che hanno portato avanti un progetto e tirato su un’azienda. Sono Anna e Cecilia.
“Dici che è un problema se a me piacciono i vini in purezza? Se mi piace farli soltanto con un vitigno? Se l’idea di mescolare uve diverse non mi ha mai convinto? Sono io che non capisco niente? Dimmelo.”
Ma la vita di Cecilia si ferma inesorabilmente per 40 minuti davanti a una mail, davanti a una foto, davanti al viso familiare di un adolescente per cui è disposta a fermare il suo presente pur di capire e di ritrovarlo. Davanti a quella foto ha smesso anche di respirare. Chi è quel ragazzo? Chi è Thomas?
Comincia così un viaggio a ritroso nel tempo, a partire da vent’anni prima. Tanti capitoli che diventano flashback in grado di ritornare poi al presente e di spiegarlo, di analizzare non solo le vite dei personaggi ma anche il contesto socio economico del momento, come la crisi degli ultimi quindici anni. Cecilia ora è sola, la sua unica famiglia è lì nella sua pancia, è nel futuro. Del suo passato rimane solo un frammento, rimane solo Thomas, il figlio di suo fratello che ormai non c’è più. E Cecilia è disposta a tutto e a rinunciare a tutto pur di recuperare quest’ultimo pezzo della sua famiglia.
Dario Buzzolan con “Perché non sanno” (Mondadori, pp. 324, euro 19) scrive un romanzo di ricordi e memoria, dove il viaggio introspettivo accompagna quello reale, mentre la protagonista si sposta da un luogo all’altro per ritrovare qualcosa che le appartiene. E questi viaggi e il suo istinto a intraprenderli le riserveranno non poche sorprese.
Marianna Zito