“Perché mi ha morso una scimmia: storie di quotidiana meraviglia” di Dafna Moscati
La scrittrice Dafna Moscati ci trascina in un turbinio di avventure con questo libro ricco di episodi comici e riflessivi.
Amsterdam, Roma, Gerusalemme disegnano le pagine e le parole della scrittrice, che è anche la protagonista del libro. I racconti semplici e brevi ritagliano situazioni in cui è possibile riconoscersi anche se si appartiene a culture diverse: relazioni complicate, attacchi d’arte incisivi, storie di cannoli siciliani meravigliosi, compleanni indimenticabili, film emozionanti, passaggi da sconosciuti, una famiglia speciale, lezioni accademiche, l’incontro con una scimmietta rabbiosa.
Dafna ha un dono nel tratteggiare i suoi ricordi lasciando spazio al tempo del pensiero e ai meccanismi psicologici che si affacciano nella nostra mente dopo una conversazione, un suono vissuto, un’esperienza diversa dal solito. Il tempo dedicato a noi e agli altri è racchiuso in tutte le storie che l’autrice è capace di narrare al lettore. Ogni esperienza è un amuleto da conservare e da tramandare agli altri. Dafna ribalta le prospettive e ci invita a fare lo stesso nel nostro quotidiano.
“Quand’è stata l’ultima volta che hai passato del tempo semplicemente guardando qualcuno negli occhi?”.
Questa è soltanto una delle tante domande che Dafna ci pone dall’inizio alla fine del libro. L’idea di partire dalla propria esperienza è l’occasione per ricreare i ricordi di tutte le persone che sorrideranno leggendo queste pagine. La lezione più bella di tutte che Dafna Moscati ci regala è relativa al Kibbutz, il luogo in cui è nata, “Il Kibbutz è dove ognuno dà tutto ciò che può e riceve ciò di cui ha bisogno”.
“Perché mi ha morso una scimmia. Storie di quotidiana meraviglia” (Spazio Interiore, pp. 155, euro 9) è da portare sempre con sé. È un ottimo libro da tirar fuori ogni volta che si ha bisogno di un piccolo consiglio per ritrovare la serenità dopo esperienze, a prima vista, spiacevoli.
Debora Colangelo