PER AMORE DELLA POESIA – Dino Campana e Sibilla Aleramo al Franco parenti di Milano
“Dovrebbe esistere sempre e solo l’alba per l’amore.”
Domenica 8 aprile si è svolto un altro degli appuntamenti dedicati alla poesia presso il Teatro Franco Parenti per la rassegna “Per amore della poesia” ed è stata la volta di Dino Campana, la cui vita e arte poetica sono stati rievocati da Vinicio Marchioni, Milena Mancini e Ruben Rigillo nello spettacolo “La più lunga ora”.
Inizio di impatto forte e di grande effetto, di voce, ritmo e musica, il pubblico viene catapultato subito in un mondo passato “Mi chiamo Dino Campana, sono nato il 20 agosto 1885 a Marradi…”. La voce non è solo voce, ma anche suono, onomatopea, tentennamento, rievocazione, ricordo. Ripercorriamo la vita di Dino Campana a poco a poco, da militare a studente di chimica all’università fino al sempre amato mondo letterario (voleva solo leggere) e soprattutto alla poesia: “la suggestione governerà il mondo, la poesia lo salverà” senza tralasciare la psicosi e i ricoveri presso ospedali psichiatrici. Nella sua mente, seppur scombussolata da un equilibrio fragile, sono emersi capolavori come i “Canti Orfici” nel 1914.
Si parla anche di amore e di Rina, ovvero Sibilla Aleramo, nome d’arte di Marta Felicina Faccio, che prende vita dalla voce di Milena Mancini. Attraverso di lei ascoltiamo il racconto della sua vita e di come si è votata al mondo letterario, non senza sacrificio, ma con l’impulso di scrivere, cosa che riuscirà quando il romanzo “Una donna” finalmente vedrà la luce nel 1906. Ma si parla soprattutto dell’incontro e della relazione con Dino Campana, tumultuosa e tormentata.
Vinicio Marchioni e Milena Mancini raccontano questi due intensi personaggi, di cui non fatichiamo a vederne le gesta e a percepirne le emozioni, ancor più esaltate dalle musiche di Ruben Rigillo, che tra percussioni, cajon, flauto traverso, corno, pianoforte scandiscono il percorso delle vite di Dino e Sibilla per regalarci uno spettacolo intenso e poetico che ben trasmette il lascito prezioso di un poeta come Dino Campana.
Roberta Usardi