Paola Tintinelli ammalia e diverte con “Cosa son’ora fuorilegge” al Danae Festival
Al Danae Festival di Milano, tra il 18 ottobre e il 3 novembre si sono esibiti tanti interessanti artisti, tra i quali la frizzante Paola Tintinelli con il suo “Cosa son’ora fuorilegge”, un monologo tutto da gustare, che la poliedrica attrice interpreta in modo esilarante, confermandosi un vero e proprio camaleonte vocale e sonoro.
Nell’attesa che lo spettacolo cominci, il pubblico si concentra a guardare la scena, che al centro è dominata da una struttura simile a un dj set, ma molto più elaborato e curioso… e mentre ci si chiede cosa accadrà di lì a poco, ecco che Paola fa il suo ingresso dall’entrata principale, come se fosse anche lei una spettatrice, con un luminoso sorriso stampato in volto, che si diffonde subito tra tutti i presenti. Prima di mettersi in postazione all’interno della struttura, Paola si ferma a pochi passi dalla prima fila per i saluti e per comunicare che è lì per condividere il suo lavoro, ma subito si corregge per definirlo meglio come un progetto, ma dato che la parola “progetto” non suona molto bene, forse la definizione giusta è quella più semplice, quindi, alla fine si tratta di condividere “la sua cosa”, perché è meglio restare umili in queste cose. Ma in cosa consiste questa “cosa”? Si tratta di un “filmo”, o meglio, una narrazione cinematografica, e da qui si comprende l’utilità di cosa c’è in scena. È necessario avere tutti gli strumenti utili a portata di mano: il microfono, i timpani, i resti di un violoncello, rumori vari con oggetti bizzarri, ma soprattutto l’immaginazione: proprio con quest’ultima Paola è in grado di creare tutto il suo “filmo” e soprattutto di farlo vedere agli spettatori attraverso parole, suoni e descrizioni. E funziona.
Paola Tintinelli diventa un camaleonte, modulando la storia con la sua voce, che da profonda e roca riesce a diventare acuta e sottile, sdoppiandosi e creando dialoghi. La protagonista della singolare storia è “una donna brutta vestita di rosso e con dei baffi da alpino”: seguire le sue vicissitudini e il suo confronto allo specchio è un’esperienza a cui Paola infonde un piglio bizzarro e divertente, che in ben più di un’occasione fa sciogliere il pubblico in saporiti ghigni.
Non c’è che dire, Paola Tintinelli è uno spasso da vedere e da ascoltare. E lo è di conseguenza anche la povera donna brutta vestita di rosso, che ha osato tagliarsi i baffi al primo appuntamento con un uomo, definita all’inizio come donna “frustata”… o era “frustrata”?
Uno scroscio di applausi alla fine era inevitabile.
Lo Spazio Fattoria, presente nel complesso della Fabbrica del Vapore, è stato ravvivato da mille suoni e sonore risate.
Roberta Usardi