“Pandora”: da Biennale Teatro arriva al Teatro Franco Parenti il nuovo lavoro firmato Teatro dei Gordi
Dal 1 al 4 ottobre al Teatro Franco Parenti di Milano è andato in scena “Pandora” il nuovo spettacolo firmato dalla compagnia Teatro dei Gordi e prodotto dal Teatro Franco Parenti/Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale/Fondazione Campania del Festival, dopo il debutto in prima assoluta alla Biennale di Venezia lo scorso 17 settembre.
Questo nuovo lavoro è ambientato in un bagno pubblico bisex, con tre orinatoi bene in vista sul fondale, due bagni chiusi da un lato e due lavandini dall’altro con un solo dispenser per il sapone e un solo asciugamani elettrico. Questo ambiente può appartenere a diverse situazioni, che spesso vengono identificate sulla base dei visitatori o dei rumori di fondo: il bagno pubblico di una balera, ma anche quello di una discoteca, di una grande azienda, di un aeroporto, di un ristorante, di un autogrill, ecc.
“Leave me as you found me.” (Trad. “lasciami come mi hai trovato”)
La scena iniziale ricorda il nostro attuale presente: l’uomo che entra nel bagno non tocca niente, anzi, usa la carta igienica per aprire il rubinetto, si lava le mani in modo scrupoloso ed efficace, quasi maniacale, seguendo le indicazioni in cui ognuno di noi si è imbattuto un po’ ovunque come misura preventiva anti Covid. Una scena divertente (e che non finisce qui…!) che dà il via alle danze degli altri visitatori, che rappresentano le più variegate tipologie di individuo, che parlano lingue diverse e con diversi modi di interagire con quel luogo e con eventuali altre presenze. Quel bagno è un luogo di intimità, in cui la parte più nascosta di ciascun uomo può improvvisamente uscire e avere sfogo. Si vedono in scena situazioni in cui ci si può identificare, in cui il proibito può diventare lecito, perchè anche dietro al più inflessibile atteggiamento si nasconde qualcosa. Là dentro chiunque si permette di aprire, a volte solo un pochino, altre volte completamente, il proprio vaso di Pandora e farne uscire l’insospettabile. Prima di una riunione di lavoro, prima di partire, prima di un’esibizione e in molte altre occasioni il passaggio dal bagno è d’obbligo, anche solo per estraniarsi un attimo dalla realtà o per ritrovare se stessi, per socializzare, o anche, perché no, per cantare e sentirsi liberi, come accade in una delle scene di punta dello spettacolo, in cui la compagnia dimostra non solo il ben noto talento, capacità e ironia, ma anche musicalità nell’intonare un canto popolare, “Mechimecomica”, che difficilmente lascerà in pace la mente degli spettatori nelle ore successive.
“Pandora”, ideazione e regia di Riccardo Pippa, dramaturg Giulia Tollis, avvince pienamente il pubblico, che non risparmia applausi copiosi, grazie al grande lavoro corporeo e vocale di Claudia Caldarano, Cecilia Campani, Giovanni Longhin, Andrea Panigatti, Sandro Pivotti, Matteo Vitanza. L’aspetto di quel bagno pubblico, da pulito e ordinato, col passare del tempo e con il viavai delle persone si trasformerà e ricorderà a chiunque qualcosa che ha già visto. Certamente, dopo lo spettacolo, ognuno guarderà inevitabilmente i bagni pubblici con occhi diversi e di certo un po’ più divertiti.
Roberta Usardi
Fotografia di Noemi Ardesi