Özpetek al Teatro Piccinni di Bari con “Mine Vaganti”
Il Teatro Piccinni di Bari, da giovedì 30 gennaio a domenica 2 febbraio, ha accolto Ferzan Özpetek e le sue “Mine vaganti”, lo spettacolo teatrale tratto dall’omonimo film.
Özpetek firma la sua prima regia teatrale, produzione Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo in coproduzione con Fondazione Teatro della Toscana.
La commedia, ispirata all’omonimo film vincitore di due David di Donatello, narra la storia della famiglia Cantone, con le sue radicate tradizioni culturali alto borghesi e un padre desideroso di lasciare in eredità la direzione dell’azienda ai due figli. Tutto precipita quando uno dei due si dichiara omosessuale, battendo sul tempo il minore tornato da Roma proprio per aprirsi ai suoi cari e vivere nella verità. Lo spettacolo è ambientato in Campania, nei dintorni di Gragnano, dove sorge il pastificio e la grande casa della famiglia Cantone. Le scene di Luigi Ferrigno, realizzate con teli leggeri, riproducono l’immaginario della pasta che scende e allo stesso tempo scandisce i luoghi e i tempi di scena rendendo lo spettacolo leggero e dinamico. Le musiche, tratte dal film – manca però la canzone “Cinquantamila” – danno il giusto ritmo all’interpretazione degli attori. Le luci e le ombre di Pasquale Mari accompagnano i cambi di scena nel tempo e nel luogo della rappresentazione. I costumi di Alessandro Lai calano lo spettatore nella giusta atmosfera, colorati e sgargianti quelli utilizzati durante lo spettacolo nel night club.
Pannofino disegna il suo personaggio di padre meridionale arretrato che non riesce a comprendere la diversità del figlio, in modo comico e macchiettistico. Caterina Vertova interpreta splendidamente la Nonna (Mina vagante) grazie anche ai monologhi intensi scritti per lei dal regista. Giorgio Marchesi si cala in maniera diligente nel ruolo di Antonio. Paola Minaccioni è straordinaria nella parte della madre di Antonio e Tommaso, tenendo testa ai tempi comici di Pannofino. Arturo Muselli svolge la sua parte con impegno e buona volontà. Sarah Falanga è divertente nella parte della Zia Luciana, Roberta Asturi interpreta al meglio il personaggio di Alba. Buona prova d’attore per Luca Pantini, mentre Mimma Lovoi , Francesco Maggi e Edoardo Purgatori sono divertentissimi.
Ferzan Özpetek è riuscito a portare in scena uno spettacolo di due ore che mescola i generi, commedia e melò, con un cast di professionisti e una produzione in grande stile. Non è giusto confrontare lo spettacolo col film, in quanto Özpetek ha operato dei tagli e alcune scene sul palco sono difficili da riprodurre, come il dialogo notturno tra i due giovani Tommaso e Alba. Lo spettacolo funziona benissimo, gli attori si rivolgono direttamente con battute agli spettatori, che sono parte integrante della messa in scena e interagiscono con i personaggi, che spesso parlano in platea, come se fossero nella piazza del paese. Lo spettacolo corre veloce ed è divertente, come affermato dallo stesso regista “a teatro non ci si dovrebbe mai annoiare. Sono partito da questo per evitare che lo spettacolo fosse lento.”
Oltre a divertirsi ci si interroga sulle scelte sessuali, sulla fatica ad adeguarsi a un cambiamento sociale ormai irreversibile, sulla figura del pater familias (Pannofino), al tempo stesso drammatica e ironica, sul personaggio della madre (Minaccioni) che, ignara della situazione, dichiara “nella vita non c’è niente di meglio che fare finta“.
Il pubblico del Piccinni riconosce, al termine della pièce, ripetuti e scroscianti applausi grazie a una regia e a un cast di grandissimo livello.
Massimiliano Viola
Foto di Romolo Eucalitto