“Osservazione sulle faccende domestiche”: le straordinarie immagini scritte di Lydia Davis
“Osservazione sulle faccende domestiche” (Mondadori, 2022, pp. 300, euro 20, traduzione di Adelaide Cioni) è una raccolta di racconti spiazzante, cinica e ironica.
Lydia Davis scrive delle vere e proprie immagini fotografiche, pensiamo ad esempio a Contingenza (vs necessità) 2: in vacanza; e scrive di situazioni che ritagliano momenti del quotidiano, descritti con minuzie di particolari, come Mangiare pesce da sola o semplici considerazioni sottintese, come il racconto da cui il libro prende il titolo.
Descrive in più di cento racconti – dalla lunghezza più disparata (ora lunghi cinque o più pagine, ora brevissimi) – gioie e perdite, vite di animali domestici e sogni, oppure riporta lunghe lettere di denuncia o tratte dalla corrispondenza di Flaubert.
“Potrebbe essere il nostro cane. /Ma non è il nostro cane. /Perciò ci abbaia.”
Descrive quel preciso istante in cui si sta facendo qualcosa di abituale e lo blocca con l’inchiostro su una pagina bianca. Descrive i ricordi, anche quelli intimi e dolorosi, come Le Foche oppure La bambina, racconto brevissimo, agghiacciante, triste. Descrive, in questo modo magistrale, cose a cui non facciamo più caso e le riesce così bene che restiamo disarmati davanti all’attenzione che ci provoca leggere un’azione che ormai riteniamo banale e di routine, un’azione circondata da oggetti altrettanto ordinari e che vediamo tutti i giorni, e che qui diventano protagonisti di quel preciso istante. Descrive ad ampio raggio e, nello stesso modo, riesce ad abbracciare molti generi letterari: racconti, aneddoti, saggi o aforismi.
Lydia Davis descrive semplicemente guardandosi intorno, osservando. E descrive con una prosa sorprendente, svelandoci il mistero anche lì dove non c’è.
“Sotto tutto questo sporco/ il pavimento è davvero pulitissimo.”
Marianna Zito