“Operazione Underscore” – In missione segreta con Andrea Natale e Massimo Privitera per scoprire tutto sulle musiche di 007!
Sarà disponibile in pre-order dal prossimo 5 ottobre “Operazione Underscore”, un volume nel quale Andrea Natale e Massimo Privitera sondano il mondo delle colonne sonore dei film di James Bond. Un libro che non ha eguali a livello internazionale e che rappresenta un sicuro gioiello per tutti i bondiani più incalliti (ma non solo). Abbiamo incontrato gli autori per saperne di più.
Iniziamo dal titolo di questa pubblicazione: “Operazione Underscore”. Perché avete scelto proprio queste due parole?
La parola “Operazione”, seguita da un altro nome, è entrata nell’immaginario collettivo (ma appartiene anche ai fatti reali, e non soltanto alla fiction letteraria e cinematografica, seria o parodistica che sia) per identificare un’azione investigativa, di spionaggio, o una missione segreta, o anche un protocollo legato a un evento straordinario. Non a caso, il piano eseguito dopo la morte della Regina Elisabetta II è stato denominato “Operazione London Bridge”. Parlando di colonne musicali/sonore (l’underscore per l’appunto), è venuto assai spontaneo intitolare il libro Operazione Underscore. L’ispirazione è filtrata certamente anche dagli stessi titoli italiani dei film di 007 (non quelli originali, che non contengono mai la parola “Operation“); in particolare Operazione tuono (Thunderball), Operazione spazio (Moonraker) e Operazione priovra (Octopussy). Ci ha aiutato anche l’Operazione Undertow, nome della missione assegnata a Bond in Solo per i tuoi occhi, dodicesimo film della saga di 007.
Da dove nasce la vostra passione per 007?
Andrea Natale: Da bambino, nei tardi anni Ottanta, incontrai casualmente i film di 007 nei passaggi televisivi, e ricordo alcune sequenze di Solo per i tuoi occhi e Octopussy, che mi avevano impressionato e non mi hanno mai abbandonato. Li guardavo coi miei genitori, perché era sempre consigliata la presenza di un adulto. In seconda media seguivo l’interessante serie TV a cartoni animati James Bond Junior, che venne co-prodotta dalla United Artists, già allora di proprietà della Metro-Goldwyn-Mayer. L’uscita di No Time to Die un anno fa è stata poi un’occasione di riscoperta e più reificata passione che, quale esito di un personal fandom, ha dato vita a questa Operazione Underscore, a suo modo “un’impresa”, con un volume unico nel suo genere.
Massimo Privitera: Fin da ragazzino, grazie anche alla passione di mio padre per l’universo bondiano cinematografico, quando passava in TV un film di 007, lo guardavamo insieme, anche più di una volta se lo rimandavano, e la cosa che mi colpiva maggiormente era il commento musicale e le canzoni dei titoli di testa o dei crediti finali. Dall’età di 8 anni mi è scaturita un’attenzione per le colonne sonore cinematiche che poi mi hanno portato, in età matura, a diventare l’ideatore della prima ed unica rivista ufficiale italiana sulla musica applicata alle immagini, ColonneSonore.net, prima cartacea e da molti anni solo web, quindi unendo la mia passione sfrenata per la Film Music con quella per la “Fabbrica dei Sogni di Celluloide”, che include naturalmente anche le pellicole dell’agente segreto al servizio di Sua Maestà britannica, con licenza di uccidere… e delle sue scores & songs intramontabili e divenute immediatamente iconiche. Il mio film bondiano preferito è l’ultimo con Roger Moore, 007 – Bersaglio mobile, con la canzone A View to a Kill dei Duran Duran, la statuaria e gelida May Day, Bond girl cattiva (ma non troppo, in verità), interpretata dalla cantante Grace Jones, e il villain Christopher Walken, giovane e ariano Max Zorin.
Scrivere un libro sulle colonne sonore di una saga cinematografica che prosegue da decenni come quella di James Bond non deve essere stato semplice. Come avete lavorato per trovare tutte le informazioni necessarie al vostro scopo?
Certamente quelle tre cifre “mi(s)tiche”, 007, contengono un capitolo importantissimo della storia del cinema ma trasfigurano anche un fenomeno culturale di diffusione massiva e planetaria che rende senza dubbio impegnativo un lavoro di analisi e impostazione dei contenuti. Abbiamo consultato il più possibile ciò che è stato scritto sul fenomeno 007 in senso più ampio, per avere una base compilativa e conoscitiva, ma il volume contiene principalmente materiale originale e inedito, non essendoci in Italia studi specifici dedicati alle musiche di 007.
Cosa, secondo voi, rende così speciali le musiche dei vari James Bond?
James Bond appartiene alla letteratura e al cinema di genere e attira una platea popolare, ma senza dubbio colta e raffinata, perché è un personaggio il cui carisma e le cui caratteristiche vanno oltre il contesto mediatico in cui è inserito. Le musiche che accompagnano le varie imprese di Bond sono un esempio prelibato dell’evoluzione degli stili e degli atteggiamenti della musica applicata alle immagini e un pensiero parallelo nonché reale potenziamento fatico degli scenari e situazioni in cui si muove l’Agente Doppio Zero. Le note del celeberrimo James Bond Theme, così come il semplice accenno delle canzoni Goldfinger, You Only Live Twice , Live and Let Die o delle più recenti Oscar-winners Skyfall e No Time to Die ci proiettano immediatamente nell’universo poliedrico e multiaccessoriato di 007; ed è per questo che il valore dei suoni all’interno delle pellicole è quantomai identitario e irrinunciabile, un fissante sensoriale di un marchio già di suo indelebilmente impresso.
A vostro parere, quale è lo 007 con la colonna sonora migliore e perché?
Andrea Natale: Non è semplice identificarne uno in particolare perché, un po’ come nei film, emergono e prevalgono molto di più i gusti personali rispetto al senso puramente critico e al frutto di un’analisi. Diciamo che alcune colonne sonore più di altre mi sono personalmente rimaste impresse e mi hanno appassionato, mentre altre ancora mi sono sembrate più anonime e meno interessanti. Il lavoro di John Barry nei suoi undici contributi per la saga è stato mirabile e memorabile e sicuramente le sue colonne musicali hanno accompagnato in maniera impeccabile le imprese di Bond dalle origini alla seconda metà degli anni Ottanta. Certamente è sublime anche il prezioso lavoro di David Arnold che, nella seconda metà dei Novanta, ha raccolto l’eredità di Barry, reinventandosi un sound bondiano in quell’era “barocca e romantica” dei Bond con Pierce Brosnan e dei primi Bond con Daniel Craig, pur mantenendosi sempre ben ancorato all’era classico-incunabola. Vorrei tuttavia menzionare una delle soundtracks che mi hanno impressionato di più e alla quale sono personalmente affezionato, ovvero l’unica realizzata da Bill Conti (il celebre musicista di Rocky) per il film Solo per i tuoi occhi del 1981. L’ho apprezzata perché è quella che forse si avvicina di più al poliziesco all’italiana, con l’uso del trumpet-funky e della chitarra elettrica mescolato all’elettronica e alle suggestioni etno-geografiche, attraverso ispirati e nostalgici respiri acustico-sinfonici, tra cui la bella canzone dei titoli interpretata da Sheena Easton; ma sempre con un occhio analitico nel descrivere e vegliare sull’andamento puntiglioso del girato di John Glen.
Massimo Privitera: Io letteralmente adoro e ascolto e riascolto da sempre le colonne sonore di John Barry, in special modo quelle incancellabili per Goldfinger, Dalla Russia con amore, Thunderball, Al servizio segreto di Sua Maestà, Moonraker e Bersaglio mobile; poi ho una certa fascinazione per quella di Bill Conti per Solo per i tuoi occhi, molto pop.
Avete in programma altre pubblicazioni di questo tipo?
Sì, Operazione Underscore (in uscita il 9 febbraio 2023 ma in pre-order già dal prossimo 5 ottobre) sarà il primo volume di una trilogia edita da Bluebelldisc in collaborazione con ColonneSonore e dedicata ad argomenti e personaggi legati alla musica applicata alle immagini.