“OPERALIEDER, ZIGEUNERLIEDER – I CANTI ZINGANI A SPOLETO
In quest’ultima settimana dedicata alla Stagione Lirica, il complesso di Villa Redenta ha accolto mercoledì 19 settembre, “Operalieder, Zigeunerlieder” (Canti Zigani). Protagonisti i cantanti solisti del Teatro Lirico Sperimentale Zdislava Bocková, Emanuel Bussaglia, Alessandro Fiocchetti, Daniela Nineva e Susanna Wolff, accompagnati al piano da Andrea Barbato, che hanno interpretato brani di D. Šostakovic, J. Brahms, A. Dvorák e R. Schumann.
La regia è affidata a Lisa Nava, della stessa sono i video proiettati alle spalle dei cantanti, che riproducono immagini della natura nel suo continuo divenire, proprio come gli zigani in perenne movimento. Questo legame è sottolineato anche da Franz Listz nel testo “Gli Zigani”, da cui sono tratti i brani recitati da Tommaso Minniti. In realtà, nonostante il titolo dell’opera, in questi canti sono assenti autentici elementi appartenenti al folklore zigano, emergono invece le tradizioni dell’Europa dell’800 e del ‘900 le interpretazioni compositive della zona geografica di riferimento. Ad esempio Grieg, che utilizza testi che trattano elementi naturali, unisce armonie inusuali a un linguaggio modale tipico della tradizione nordica. Brahms nei suoi “Acht Zigeunerlieder” op. 103, invece, musica una raccolta di canti d’amore ungheresi attingendo ad espedienti compositivi tipici dei repertori est europei: il ritmo binario, le sincopi e le modalità accentuative. Di contro Dvorak, nelle due “Ciganskè” melodie dell’op. 55 su testi del poeta ceco Adolf Heyduk, adotta melodie slave e boeme che fanno risaltare l’aspetto lineare rispetto a quello verticale. Nell’op. 29 di “Zigeunerleben” di Shumann sui versi di Emanuel Geibel, l’esotico è solo una suggestione e quindi ancor più lontano da un’autenticità. Così come Sostakovic che nei suoi “Gesange nach Hebraische Volksdichtungen”, mette in musica testi di canzoni popolari ebraiche separati dagli originali accompagnamenti.
Questa canti simboleggiano come la musica zigana abbia esercitato un fascino indiscutibile anche tra i compositori classici, fascino rimasto intatto fino ai nostri giorni.
Michela Bruschini