Oggi esce “Goodbyes”, l’EP d’esordio di Carme
Oggi 13 novembre esce “Goodbyes”, l’EP di debutto di Carme, musicista e compositore milanese, attualmente residente in Finlandia. “Goodbyes”, che arriva dopo i singoli “Nobody” e “Time”, è stato registrato e mixato da Max Lotti, che ne ha curato la produzione con Giorgio Mastrocola e Carme stesso. Il cantautore, oltre ad aver scritto tutti i brani e ad aver cantato e suonato la chitarra, ha avuto al suo fianco nelle registrazioni Giorgio Mastrocola (chitarra), Teo Marchese (batteria), Max Lotti (tastiere, programming, chitarre).
“Goodbyes” riassume perfettamente quanto Carme vuole comunicare nei quattro brani inediti del suo esordio, dare un addio ad alcuni ricordi dopo averli immortalati con una canzone. L’artwork della copertina dell’EP è a opera di Henry Bahus, un tripudio di colori nella raffigurazione di un appartamento. Carme ha una voce profonda molto espressiva e si conferma un artista capace di far arrivare i messaggi che canta.
Ma andiamo più nel dettaglio delle canzoni, quattro inediti tutti in lingua inglese.
“Indecision” è il brano che si avvale dell’elettronica, parla di un post festa in cui regnano i dubbi “we’re so afraid of running out of time”, una ballad intensa che nel ritornello è un vortice.
“Found” è un brano disilluso sull’amore e su se stessi, in cui viene cantato “I hate my body, I hat my face” ma soprattutto la volontà di non essere trovato, di staccarsi dal dolore, perchè c’è consapevolezza:“I know you won’t come back”. Interessante il cambio di registro: nelle strofe i bassi, corposi, che si contrappongono ai medio alti del ritornello, che rappresentano la vera richiesta di non essere trovato.
“Nobody” è stato il primo singolo di Carme, con video girato a Milano (qui l’intervista all’artista lo scorso aprile), un brano profondo, con l’incipit “my only friend now us my mind”, a introdurre il testo in cui vengono espressi dubbi e frustrazioni con domande e asserzioni affrettate, quelle che tutti si fanno almeno una volta nella vita e che aiutano a cerscere e ad andare avanti “did you understand me ‘cause nobody does, love is a waste of time”.
“Time”, secondo singolo estratto, inizia soffuso con un testo che identifica il fattore tempo come nemico, ma anche come medicina, soprattutto quando la mente ha il sopravvento e imprigiona, impedendo l’azione e la reazione: “my mind, my prison, prison I cannot escape”.
Un EP notevole sia a livello musiale sia a livello di testi, che arriva nel profondo; attendiamo con trepidazione il seguito.
Roberta Usardi
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