“Obscura”, il viaggio nella fantascienza psicologica di Joe Hart
“6 maggio 2028, undici e cinquanta del mattino. Test numero cinquantaquattro di plasticità neuronale, in merito alla sindrome di Losian. Sono la dottoressa Gillian Ryan, assistita da Birk Lindqvist”.
La dottoressa Gillian Ryan è una radiologa neurale ai vertici del suo campo e il suo obiettivo è cercare di scoprire una cura per una terribile malattia neurologica chiamata Losian, una malattia che si sta diffondendo in tutto il mondo, che provoca demenza in persone di tutte le età. Gillian è determinata a trovare una cura, il suo interesse è personale: ha già perso il marito Kent otto anni prima, ed è pervasa dal terrore di perdere la sua bambina Carrie, a cui è stata diagnosticata la stessa malattia diversi anni dopo. La dottoressa Ryan per continuare a ricevere finanziamenti deve mostrare risultati, e sfortunatamente non ha fatto molti progressi nel suo lavoro. Nel disperato tentativo di continuare la sua ricerca, si lascia convincere dal vecchio amico Carson, un’astronauta che lavora a un progetto con la NASA, a prendere parte a una missione top-secret: esaminare l’equipaggio di una stazione spaziale che è stato colpito da sintomi simili a quelli di Losian. Gillian nonostante sia restia all’idea di partire per un viaggio che la terrà molti mesi lontano da sua figlia non ha scelta: ha bisogno di finanziamenti per portare avanti la sua ricerca e questa è l’ultima opportunità cha ha.
Joe Hart nel romanzo “Obscura” (La Corte Editore, Collana Underground, pp. 344, euro 19,90) con grande efficacia affronta due temi emotivi importanti la dipendenza e l’amore di una madre per suo figlio, evocando abilmente i sentimenti di paranoia e terrore nel suo protagonista principale. Non c’è niente di più inquietante che dubitare della propria sanità mentale.
“Sei così incasinata che ti sei ingollata una manciata di hydro senza nemmeno ricordarti di averlo fatto, ecco quanto sei incasinata, sorella […]”
“Tutti quanti hanno visto il pugno che gli hai mollato appena prima che entrasse in stasi. Avevi l’aria di una completa psicopatica. E adesso sanno che eri strafatta di pillole. Potresti aver fatto di tutto senza rendertene contro.”
Gillian durante la missione nello spazio si ritrova nel bel mezzo di una guerra tra chi vuole che il progetto continui e chi vuole fermarlo, viene coinvolta sia in un mistero di omicidio che in uno sforzo sempre più disperato per sopravvivere e tornare sulla Terra. Unendo l’emozionante avventura di fantascienza con la suspense psicologica, l’autore esplora sia i vasti misteri dello spazio esterno che l’ignoto ancora più oscuro che si trova dentro di noi. Potrebbe essere il fatto che là dentro non c’è proprio nessuno. Sei malata e non distingui ciò che è reale da ciò che non lo è.
“l’ho visto” sussurrò e passò lo scanner.
La porta si aprì.
Silenzio. Tutto immobile.
La trama frenetica e avvincente trascina con successo nella lettura del libro, catturando tutta l’attenzione del lettore fino alla fine. “Obscura” è thriller fantascientifico consigliato ad appassionati di fantascienza e a fan del mistero.
Rina Spitaleri