“Oblivion Song” Vol. I e Vol. II – E la “Trasposizione” continua…
Sono passati dieci anni da quando una parte di Philadelphia e dei suoi abitanti è sparita del nulla per lasciare posto a una porzione di città abitata da mostri. Una “Trasposizione” che ha spostato due dimensioni e spaventato terribilmente tutta la popolazione. Ma cosa è successo realmente? E perché dopo dieci anni, quando ormai sembra tutto finito e lontano, qualcosa ancora sta per accadere? Le risposte ce le può dare solo lo scienziato Nathan Cole che continua a riportare nella giusta dimensione i superstiti sopravvissuto, nascondendo dentro di sé ancora un grande dolore. Dove è finito suo fratello Ed? Riuscirà mai a ritrovarlo?
Un paesaggio distopico, quello di Oblivion, dove il suono nell’aria – nei momenti di calma – crea assuefazione, quasi come la bellezza del canto delle sirene: una musica inquietante e bellissima allo stesso tempo che fa dimenticare mostri che lo popolano e che diventano pericoli quotidiani da scampare per tutti gli abitanti. Un compromesso di pace che li allontana dalla quotidianità del mondo globalizzato e ricco di odio ed egoismo. Ma non tutti la pensano allo stesso modo…
“Oblivion Song” (saldaPress, Collana Skybound – vol. I, pp. 160, 2018 e vol. II, pp. 144, in uscita il 16 maggio 2019 – contenente ognuno 6 episodi della serie – euro 14,90 cad.) di Robert Kirkman, il creatore di The Walking Dead, non ci delude e ci avvolge in un’atmosfera fantastica e terrificante, un terrore che spesso leggiamo apertamente negli occhi dei personaggi disegnati da Lorenzo De Felici e che ci coinvolge anche grazie agli stacchi e alle intensità di colore dalla dimensione di Oblivion a quella di Philadelphia, merito della mano di Annalisa Leoni. È una storia che ci incuriosisce e sorprende, che solo pagina dopo pagina si ricompone come un puzzle, dove ogni pezzo mancante chiarifica tutto il resto ma… non finisce qui!
Marianna Zito