NOTTURNO DI DONNA CON OSPITI al Teatro Quirino fino al 6 novembre
Il dramma di Annibale Ruccello – uno degli autori più importanti della Nuova Drammaturgia Napoletana – è in scena dal 1983 e lo ritroviamo in questi giorni al Teatro Quirino con la regia di Enrico Maria Lamanna e la strabiliante Giuliana De Sio nei panni di Adriana: una casalinga in attesa del terzo figlio, angustiata dalla quotidianità e oppressa dai suoi spazi – in un paese limitrofo alla realtà napoletana – isolata e barricata nel suo appartamento.
A partire dalla storia di questa donna sposata con il metronotte Michele – Mimmo Esposito – ma fondamentalmente sola, comincia un viaggio introspettivo e onirico che attraversa infanzia e adolescenza di Adriana pieni di segreti e sogni incompiuti che si ripercuotono su di lei in maniera costante, fino a sfociare in una realtà drammatica. Oltre al dramma ci troviamo di fronte a un capolavoro di comicità che si avvicina al noir cinematografico tipico degli anni ’70, espresso con una marcata lingua partenopea.
La quiete notturna viene improvvisamente interrotta da una donna in fuga – Rosaria De Cicco – che porterà – oltre a un grande scompiglio – anche l’ingresso di due nuovi personaggi nocivi alla nostra protagonista. Accanto ai pericoli del presente però si palesano inesorabili i fantasmi del passato che creano ulteriore nevrosi e confusione. Grazie o a causa di questi improvvisi elementi esterni le ossessioni di Adriana si concretizzano sì liberandola ma con conseguenze tragiche e irrimediabili.
Gli spazi scenografici sono utilizzati in modo ottimale, la stessa struttura, che inizialmente ci propone l’interno di un appartamento serrato in cui gli unici contatti con il mondo sono tramite la radio e un vecchio televisore, si trasforma per trasportarci – attraverso porte e finestre – in esterni e in cornici del passato che vedono al fianco della protagonista le figure materna e paterna.
Giuliana De Sio continua ormai da anni a rendere attuale e concreto questo spettacolo che ci mostra i pericoli della metropoli, la nevrosi e violenza sulle donne. Il suo personaggio è spontaneo e naturale, ingenuo e disperato e a lei ci si affeziona e la si compatisce rendendola parte di noi o un’amica lontana di cui serbare il ricordo.
Fino al 6 novembre al Teatro Quirino di Roma!
Marianna Zito
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