“Nico e le maree” – Christa Päffgen raccontata da Massimo Palma
“Tu sei di ghiaccio, tu sei la mia luna”
“Nico e le maree” (Castelvecchi, Collana Polene, 2019, pp. 195, euro 19,50) un saggio riccamente romanzato, che ci racconta la vita di Christa Päffgen, attraverso la penna di Massimo Palma.
Icona bionda, femme fatale, musa ispiratrice da Lou Reed a Bob Dylan e Leonard Cohen; Christa Päffgen nasce a Colonia nel 1938 e diventa in arte Nico. La conosciamo come modella, attrice nei film di Federico Fellini, Andy Warhol, Philippe Garrel; e ancora come cantante con i Velvet Underground.
Massimo Palma traccia un percorso in parallelo tra quella che fu l’infanzia di Nico, sotto i bombardamenti della seconda guerra mondiale, e la sua vita da adulta segnata dall’eroina. Un futuro all’ombra di un passato duro, marchiato dall’assenza del padre e dalla violenza nelle strade della sua città, Berlino.
Ma “di cosa parliamo, davvero, quando parliamo di Nico?”
Palma ce la disegna subito attraverso le parole di Leonard Cohen che adora questa bellezza statuaria di color madreperla, che ben presto muterà in un nero d’ali di corvo. Parole, quelle del poeta, prima intrise di amore e poi di rassegnazione e rabbia, per una autodistruzione già scritta e facilmente prevedibile.
“Many men have loved the bells / You fastened to the rein / And everyone who wanted you / They found what they will always want again / Your beauty lost to you yourself / Just as it was lost to them…”
L’incontro con il fotografo Herbert Tobias, nel 1953, è determinante, Christa comincia con lui il suo lavoro da modella. Da Parigi fino a Ibiza, dove diventerà Nico, grazie all’incontro con “il meticcio che le aveva dato il nome della sua indeterminazione”, Niko Papatakis.
“All’inizio della vita nuova, Nico cammina lievitando sui marciapiedi insabbiati di Ibiza. Il nuovo nome le dà slancio…”. Ha vent’anni. Aria indifferente, silenziosa, seduce senza toccare, apatica, è così che arriva a Roma, dove viene scelta da Federico Fellini per far parte di quella sua dolce vita dove lei è ”…giocosa, divertita, una creatura per nulla infelice, che saltella tra gli attori famosi in quella Roma brulicante e fallita, tutta virata in bianco e nero”.
Alain Delon – che appare e scompare – e la nascita del figlio, Ari. John Cale, Bob Dylan, Brian Jones fino ad arrivare alla Factory, da Andy Warhol, a New York, che “si fissa con Nico, la vuole subito accanto a sé” e la colloca subito accanto a Lou Reed e ai Velvet Underground che diventano così The Velvet Underground & Nico. E ancora gli incontri con Tim Buckley, Jimi Hendrix, Iggy Pop, Patti Smith, Philippe Garrel, ognuno di loro determinante nelle scelte della sua vita.
Massimo Palma scrive un libro pieno dei nomi, delle relazioni e dei luoghi che attraversò Nico, questa donna statuaria, che portava in sé il gotico e la guerra. Immagina e incrocia dialoghi, episodi e ricostruisce – anno dopo anno – i passi di Nico. Chiudiamo le ultime pagine con uno stato d’animo amaro, affranto davanti all’opacizzarsi di tanta luce, tanta bellezza. Avremmo voluto – anche se ne eravamo già a conoscenza – un finale diverso, più luce, ma questo solo Christa, la “sacerdotessa delle tenebre”, avrebbe potuto scriverlo diversamente.
Marianna Zito