Nico Arezzo e il nuovo singolo “Gorilla” – L’intervista
Dal 10 luglio è disponibile “Gorilla”, il nuovo singolo di Nico Arezzo, giovane cantautore siciliano che ha vinto nel 2017 il Festival Show con la canzone “Se vuoi” e che nello stesso anno è arrivato agli Home Visit di X Factor. Prima di “Gorilla” Nico ha pubblicato anche il singolo “Profumo” (2018) e “Volo” (2019), presentato a Sanremo Giovani. Abbiamo fatto qualche domanda a Nico per saperne di più su di lui e la sua musica.
Ciao Nico, “Gorilla” è una canzone bomba, con un ritmo al quale non si può resistere, quando hai scritto questa canzone? Avevi già in mente l’idea di un groove così potente?
Ciao a tutti. Questa canzone nasce una sera a cena con i miei coinquilini a Bologna. Parlano di un bar di Sperlonga, si chiama “Gorilla”, e se chiedi qualcosa da bere ai baristi loro rispondono con un “PROPOPOPO”. Ora, io scrivo pezzi, come potevo dopo una storia del genere non scriverne uno? Nasce il mio “Gorilla” e il groove cresce con lui.
Ascoltando il testo ho notato una dicotomia quando canti “che strano, parla male di tutti quando è con me” e “io non ti lascio sola perché nella tua giungla sono il gorilla” quindi ti rivolgi a una donna che porta una maschera, forse anche con te, ma che tu ti offri comunque di protezione?
Sinceri, è terribile sparlare della gente, ma un pizzico di peperoncino non fa mai male. Nasce, però, subito la domanda “Quando non è con me di chi parla?”. Niente di pesante, niente di spesso, puro flirt. Quando si parla di flirt non ci sono regole. Hai presente quella serata in cui vi siete già scambiati troppi sguardi? E allora le parole “maschera”, “protezione” sono tutte relative. Solo frasi dette per graffiare, sguardi per non essere troppo volgari.
In “Gorilla” canti anche “stiamo tutti meglio se giri la cartina, tu gira la cartina, indovina, forse era meglio prima”, è un incitamento a prendere consapevolezza della realtà?
Spesso cerchiamo altro, una volta che lo abbiamo tra le mani, preferiamo cosa avevamo prima. Io stesso spesso faccio questo errore. Queste frasi citate per me hanno un senso molto chiaro se si legge tra le righe.
Prima di “Gorilla” ha pubblicato altri tre singoli e uno, “Se vuoi”, ti ha portato a cantare all’Arena di Verona come vincitore del Festival Show, cosa ti porti dentro di quell’esperienza?
Ero proprio all’inizio e salire su quel tempio è stato troppo potente. Già dal soundcheck ti rendevi conto della folla dell’Arena e la sera vedevi le persone come formiche. Impressionante.
“Volo” invece lo presentasti per Sanremo Giovani, è un brano diverso rispetto agli altri, che dimostra una grande versatilità vocale, quali sono i tuoi vocalist di riferimento?
Conosco molto la musica italiana e i suoi cantautori. Se dovessi però dirti quale cantate ho studiato di più nella mia storia è sicuramente Bruno Mars.
Quali sono i tuoi prossimi progetti in studio e dal vivo?
Sono appena rientrato da DeejayOnStage a Riccione, ho portato a spasso il “Gorilla” e sono rientrato. Adesso abbiamo da rifinire gli ultimi dettagli dell’album, capire bene come uscire, ma siamo quasi del tutto pronti.
Cosa ti ha dato l’esperienza fatta a X Factor, come vedi il mondo dei talent show?
Sarò breve. Esperienza splendida, ero all’inizio e grazie ad XFactor ho capito che volevo vivere di musica. I talent sono una splendida vetrina, ma bisogna arrivarci preparati, con un progetto personale chiaro, e pronti, una volta fuori, ad esplodere.
Con chi ti piacerebbe condividere il palco per un concerto?
Con troppi artisti. Vivo da qualche anno a Bologna, sarei davvero curioso di condividere anche solo una birra con Cremonini.
Roberta Usardi
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