Niccolò Agliardi e il nuovo romanzo “Per un po’ – Storia di un amore possibile”
Il 24 ottobre 2019 è uscito il nuovo romanzo di Niccolò Agliardi, cantautore e compositore oltre che scrittore, dal titolo “Per un po’ – Storia di un amore possibile” (Salani 2019, pp. 252, euro 16).
Un romanzo intenso e profondo, emotivamente forte, che racconta da vicino l’esperienza di genitore affidatario, che ha vissuto l’autore stesso. Una scelta coraggiosa per un uomo single, che a 45 anni ha una carriera musicale e una situazione economica favorevole; il suo stato di solitudine ha portato alla decisione di condividere il bene che ha ricevuto nella vita attraverso il processo dell’affido tramite la fondazione l’Albero della Vita.
“Solo la vita può far accadere la vita.”
La storia parte dal preciso momento in cui Niccolò viene definito idoneo per un affido e questa idoneità sembra essere in contrasto con la responsabilità di quello che davvero significa: essere un genitore affidatario. Si può essere preparati, ma non si è mai davvero pronti, e l’esperienza che l’autore si appresta a intraprendere dimostrerà in pieno questo concetto. “Quando bisogna aprire la propria famiglia a un’altra persona, quando bisogna creare nuovo spazio nei legami già rodati e stabiliti, non si può essere sempre pronti.”
Niccolò incontra Federico, un ragazzo di 18 anni italiano, ma originario delle isole Mauritius, abbandonato dalla madre, bello, riservatissimo, sempre con la sigaretta in bocca, alle prese con il secondo affido. L’incontro sigillerà da subito tra i due un legame potente, che metterà a dura prova entrambi; un rapporto costellato da litigi in oscillazione al divertimento. Niccolò accoglie Federico a casa sua, dopo varie fasi di graduale allontanamento dalla comunità, e si trova alle prese con un processo di adeguamento e apprendimento stupefacente alle richieste e al disordine di Federico: Niccolò non lo giudica mai, vede sempre in lui la sorgente dalla quale emergono i comportamenti senza senso, le decisioni improvvise, la trascuratezza e l’abuso di cibo, fumo e alcol. Federico cambia per sempre Niccolò e Niccolò diventa fondamentale per Federico, un punto di riferimento, un affetto sicuro, qualcuno che non gli punta il dito contro, ma che vuole aiutare a essere indipendente, a ragionare, a vivere.
Niccolò si mette in discussione spesso, racconta i propri punti di forza e di debolezza, si sente addirittura “sbagliato” quando i tentativi di comunicazione con Federico sembrano non funzionare più, laddove fino a poco prima scorrevano senza problemi. L’affido si è rivelato pieno di ostacoli e di imprevisti: Niccolò ha percorso una strada emotiva importante e a tratti comprensibilmente insostenibile, ma il cuore, l’affetto, forse le sue stesse ferite gli hanno permesso di andare avanti, di valutare con lucidità e di creare un rapporto speciale con Federico, magari diverso da quello che si aspettava, ma non meno prezioso.
Una scrittura fluida e libera quella di Niccolò Agliardi, capace di commuovere; affettuosa, per un romanzo che si legge tutto d’un fiato, in cui si attraversano con l’autore, pagina dopo pagina, i moti del suo animo, che diventano anche i moti dell’animo di chi sta leggendo. Non mancano poi la musica, i concerti, gli amici, dei punti saldi che riaffiorano nei momenti difficili. Durante la presentazione a Milano presso la Mondadori Niccolò Agliardi ha detto che questo libro va regalato a qualcuno a cui si vuole bene, non per una questione meramente commerciale legata alle vendite, ma per i sentimenti e per la storia che racchiude. Dopo averlo letto, non posso che dargli ragione.
Roberta Usardi