Natalia Moskal: l’amore per l’Italia e il nuovo disco “There is a star” – L’intervista
Natalia Moskal, cantante di origine polacca ha pubblicato oggi il disco “There is a star” (Fame Art / Agora Digital Music), un nuovo progetto che comprende quattordici brani in chiave orchestrale di intramontabili successi della tradizione italiana e non solo, incentrati nel periodo tra gli anni Cinquanta e Sessanta. Oggi esce anche, in concomitanza, il singolo e il video del primo singolo estratto, “Mambo Italiano”. Abbiamo fatto qualche domanda a Natalia per saperne di più su questo disco e sulla sua carriera.
Come è nato il progetto che ha portato alla realizzazione di “There is a star”?
La musica è sempre stata la mia grande passione. Ho pensato di fare qualcosa in italiano, vicino alla cultura italiana perché vivo a Milano da quasi tre anni, ero arrivata per l’ultimo anno di università e poi ho deciso di rimanere. Dato che mi piacciono molto i film italiani degli anni Cinquanta e Sessanta, ho pensato che sarebbe stato bello incidere le canzoni inserite in quei film, mi piacciono molto gli attori italiani di quel periodo, sono una grande fan di Marcello Mastroianni, così ho chiesto a Joan Stoklosa, un produttore molto conosciuto in Polonia, di poter realizzare questo disco con arrangiamenti orchestrali e ha accettato.
Hai registrato il disco in Polonia?
Sì, e ho iniziato a marzo. Quando è scattato il lockdown abbiamo deciso di sfruttare al meglio il periodo, Joan ha fatto gli arrangiamenti per conto suo e gli strumenti sono stati registrati separatamente, così come la voce.
Hai scelto le canzoni sulla base dei film che amavi?
Sì, ma abbiamo inserito anche delle canzoni molto conosciute in Polonia, come “Tu vuò fà l’Americano” o “Mambo italiano” e altre meno famose, ma sempre molto belle.
Nel disco canti in diverse lingue, non solo in inglese e in italiano: ad esempio “S’agapò” è in greco e “Felicità” in dialetto napoletano, come hai affrontato queste lingue?
So che “S’agapò” significa “ti amo”, ma non conosco il greco, ho imparato la canzone ascoltandola, più e più volte e trascrivendo ogni singolo suono. Invece, per le canzoni in italiano e in dialetto ho studiato con un’insegnante italiana di Milano che mi ha aiutato molto con la pronuncia, abbiamo ascoltato bene ogni canzone e per “Felicità” ha chiesto consulenza a un amico napoletano. So che il risultato non è 100% perfetto, ma ho lavorato tanto per renderle al meglio.
“Mambo italiano” è il primo singolo, ha un ritmo dance, l’hai scelta per questo?
Sì, ma non solo: ho anche pensato che, essendo una canzone molto famosa la gente sarà più invogliata ad ascoltare anche le altre canzoni del disco. Poi l’ho scelta anche perché nel video potevo ballare, mi piace molto ballare.
Ci racconteresti il video di “Mambo italiano”?
Ho lavorato con una regista polacca molto brava, Olga Czyżykiewicz, abbiamo pensato a un video abbastanza semplice, senza lavorare troppo sui dettagli. Abbiamo usato quattordici costumi diversi, tutti ispirati agli anni Cinquanta e Sessanta per un video pin up e vintage. Anche i capelli e il make up sono a tema, ci siamo focalizzate sull’aspetto visivo.
Quando hai girato il video?
L’abbiamo girato in Polonia in settembre, abbinando anche il photo shoot per il booklet dell’album. Per me è più facile muovermi in Polonia perché ho già i contatti. Per il prossimo video spero di lavorare con un regista italiano.
C’è una canzone in particolare del disco a cui sei particolarmente legata?
Sì, è “Felicità”, la trovo molto morbida ed emozionante da cantare.
Qual é stata invece la canzone più ostica?
C’erano ne sono state diverse, ma in particolare direi “Anyone”, l’ultima traccia.
Farai promozione del disco e del singolo sui social?
Farò sicuramente promozione sui social, spero che i brani possano andare anche in rotazione radiofonica. Farò anche promozione in Polonia. È un peccato che non si possano fare concerti, è la mia parte preferita, ma spero che l’anno prossimo qualcosa cambi e si possa tornare sul palco.
Hai già pensato, per i concerti, se farai esibizioni con l’orchestra intera o con una formazione più ridotta?
Ho già pensato ad organizzare almeno due grandi concerti in teatro, uno in Polonia e uno in Italia, con tutta l’orchestra, avevo già preso contatti, ma poi la situazione si è bloccata per l’emergenza sanitaria. Penso anche di fare concerti con una formazione più ridotta, dai cinque ai sette elementi.
Tornando indietro nel tempo, come ti sei avvicinata alla musica?
Ho cominciato a cantare a otto anni a un concorso in Polonia cantando “Can you feel the love tonight” e ho scoperto che stare sul palco e cantare era la mia grande passione. Dopo quel momento ho sempre cantato, non mi sono più fermata. Non ho frequentato accademie musicali e anche all’università ho seguito la laurea magistrale in filologia inglese, ma la musica è sempre stata la mia passione. Ho scritto la mia prima canzone a sedici anni, è uscita quando ne avevo diciassette, ma non era niente di che, è stato dopo che ho iniziato a lavorare alla musica in modo diverso, più serio.
Hai anche inciso una versione di “Soldi” di Mahmood, come ti sei avvicinata all’Italia?
Sono venuta in Italia, a Milano, la prima volta sei anni fa, quando conobbi un ragazzo italiano. Ho inciso “Soldi” perché la canzone mi piaceva tantissimo, non solo musicalmente ma anche per il testo, che mi sembra molto vero e onesto. Anche agli italiani è piaciuta, mi hanno scritto in molti su youtube, è stata una bella cosa.
Inciderai in futuro un album in italiano?
Vorrei registrare in futuro un album in italiano interamente scritto da me e farlo uscire in Italia anche con cd fisico, ma devo trovare ancora i contatti. Vorrei lavorare con degli artisti italiani, ad esempio, un produttore che mi piace tanto è Dardust, ho partecipato a un masterclass con lui durante il lockdown, sarebbe un sogno lavorare insieme. Spero che tra un anno o due esca un mio album in Italia, così potrò trasferirmi definitivamente, ora invece sto facendo la spola tra Polonia e Italia.
Con quale artista italiano ti piacerebbe incidere una canzone?
Mahmood, è il mio artista contemporaneo preferito. Mi piacciono anche altri artisti, come per esempio Levante, ha una voce bellissima e mi sembra una persona buona.
Roberta Usardi
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