“Narcisismo mortale. Il caso di Giulia Tramontano” di Roberta Bruzzone e Laura Marinaro
Ieri, 25 novembre 2024, è stata la giornata nazionale contro la violenza sulle donne. Ieri, 25 novembre 2024, la Corte d’Assise di Milano ha condannato Alessandro Impagnatiello all’ergastolo e a tre mesi di isolamento per l’omicidio della sua compagna Giulia Tramontano, incinta del piccolo Thiago al settimo mese di gravidanza, avvenuto – come tutti sappiamo – il 27 maggio del 2023.
È questo l’epilogo più immediato e riassunto in poche righe del libro “Narcisismo mortale. Il caso di Giulia Tramontano” (Mursia, pp. 240, euro 17) in cui Laura Marinaro, giornalista professionista ed esperta in cronaca nera e giudiziaria, mette nero su bianco l’esattezza dei fatti e del processo di questa tragica vicenda, seguiti dall’analisi dettagliata della “personalità narcisistica overt dell’assassino” della nota criminologa Roberta Bruzzone.
La Bruzzone non lascia nulla al caso, si parte dal principio, da un atteggiamento che si mostra negativo verso la figura femminile in base a “una profonda mancanza di rispetto” derivante dall’acquisizione, da un punto di vista culturale, di “una serie di valori assolutamente disfunzionali che si basano su stereotipi di matrice patriarcale”. Un senso di superiorità e di disprezzo prorompente quindi, difficile da sradicare o modificare, che porta alla soluzione unica e definitiva in cui “l’unico modo per cambiare un partner violento è cambiare partner”.
La criminologa delinea non solo tutte le fasi di un rapporto che vede all’opera un manipolatore narcisista, ma ne analizza ed evidenzia sia tutte le principali caratteristiche, sia quelli che sono da considerare quei campanelli d’allarme per riconoscerlo e per non farsi fagocitare da una relaziona che si rivelerà avvilente, disfunzionale e soprattutto pericolosa. Come sottolinea anche Ruben De Luca nella sua Prefazione, “il narcisista patologico, per affermare il proprio essere, ha bisogno di distruggere l’altro”.
La ricostruzione minuziosa e precisa dei fatti di Laura Marinaro – attraverso i documenti ufficiali, le testimonianze e le dichiarazioni delle parti chiamate in causa in questa vicenda – apre le porte dell’orrore su quella storia che ascoltiamo e leggiamo oramai da mesi dai media e dai social. È una lettura agghiacciante e inquietante, che ci conduce verso una estrema mancanza di umanità e di empatia o, ancora più semplicemente, verso una mancanza di amore. Possiamo solo rivolgere un dolce pensiero verso Giulia e il piccolo Thiago ed esprimere vicinanza e affetto per la famiglia di Giulia.
Marianna Zito