“Musica di fantasmi” di Vaddey Ratner
Il titolo affascina, la lettura seduce. Un testo a tratti commovente che narra di sopravvissuti a un genocidio. Stiamo parlando del processo di epurazione del popolo cambogiano avvenuto tra il 1975 e il 1979, sotto la dittatura di Pol Pot in quella che allora si chiamava Kampuchea Democratica. In quei pochi anni di oblio furono sterminati oltre due milioni di cambogiani su una popolazione totale di sette milioni di abitanti. Proporzioni apocalittiche di un fenomeno che per gli storici fu considerato un caso unico e senza precedenti nella storia dell’umanità.
“Srok Khmer. Così i cambogiani chiamano il proprio Paese nella loro lingua. Mai Cambogia, perché Cambogia è sinonimo di guerra, rivoluzione e genocidio. Srok Khmer invece è un luogo che esiste nella geografica del cuore, nella nostalgia di ciò che è perduto”.
“Musica dei fantasmi” (O barra O edizioni, 2023, pp. 408, euro 19,50), il romanzo di Vaddey Ratner, cambogiana che visse in prima persona all’età di cinque anni la prigionia nei campi di lavoro ideati dai Khmer rossi di Pol Pot e dai quali riuscì a fuggire dopo quattro anni di prigionia, è immaginario e realistico allo stesso tempo. A tratti autobiografico, in parte sinfonico, la crudezza delle pagine donano al libro i contorni di un viaggio verso le proprie radici, colme di ferite e drammi esistenziali. Un percorso lungo e impervio in cui resilienza, perdono e memoria si fondono e racchiudono il sentimento della riconciliazione che rende accecante la scrittura dell’autrice.
La protagonista Suteera costretta a fuggire in Thailandia in seguito alla presa del potere da parte dei Khmer rossi, la notte antecedente alla fuga viene svegliata da una strana melodia sinfonica proveniente dall’ignoto. Il soldato che la accompagna le spiega che li fuori “c’è solo la musica dei fantasmi”. Un musica che accompagna il lettore lungo il cammino della memoria.
Vaddey Ratner, la bambina che sopravvisse ai Khmer Rossi ci guida per mano in questo meraviglioso viaggio nel dolore che è diventato uno dei libri più commoventi sulle vittime della follia rivoluzionaria di Pol Pot.
Salvatore Di Noia