“Mostra bastarda. Una donna, la pittura, una questione privata” di Antonio Conte
Mostra Bastarda
Una donna, la pittura, una questione privata
Opere di Antonio Conte – mostra a cura di Susanna Crispino
Studio del pittore – Vico Santa Maria a Lanzati, 23 – Napoli
Opening venerdì 26 novembre h 18
Visitabile fino a sabato 11 dicembre
Venerdì 26 novembre alle ore 18 apre al pubblico Mostra Bastarda – Una donna, la pittura, una questione privata personale di Antonio Conte a cura di Susanna Crispino.
In occasione dell’inaugurazione del suo nuovo studio in vico Santa Maria a Lanzati 23 l’artista espone i suoi ultimi lavori, ovvero le tele ed i bozzetti realizzati per la serie I Bastardi di Pizzofalcone.
La mostra apre una nuova fase creativa di Antonio Conte e segna il passaggio dall’attenzione verso tematiche sociali ad una ricerca più intimista, stimolata dal lungo isolamento dovuto alla pandemia.
Il soggetto delle opere in mostra è l’ossessione: nei dipinti una donna bionda veste i panni di Ophelia, Medea, Giuditta, Salomè, Antigone. Il suo volto è quello di un personaggio della fiction, ovvero Francesca Valletta (interpretata da Andreina Buccino), la figlia di un boss che deve sposare il rampollo di una famiglia rivale ed è l’oggetto di una segreta ossessione da parte del futuro cognato.
Fuori dalla finzione scenica, l’ossessione dipinta da Conte non riguarda l’attrazione morbosa verso una donna, ma si pone come la pratica costante e appassionata dell’arte e della pittura.
Le opere esposte segnano il punto di arrivo del suo percorso: i richiami alla sua formazione sono evidenti nel riferimento di ogni tela ad un dipinto classico, che viene reinterpretato alla luce della sua ricerca. Il risultato è un’inedita sintesi, in cui la cifra distintiva dell’artista, il suo uso di materiali moderni ed il cromatismo squillante di matrice Pop confluiscono in una rappresentazione contemporanea di soggetti classici della storia dell’arte.
Fulcro di Mostra Bastarda è Ophelia, tragica eroina shakespeariana, dipinta sospesa nell’acqua, circondata da piante e fiori. Pur ispirandosi al celebre dipinto di John Everett Millais, la moderna Ophelia di Conte non possiede lo sguardo ieratico e contemplativo della tela ottocentesca, ma guarda verso un punto che non è dato vedere ai viventi, lasciando un non detto a fior di labbra.
Dal testo critico che accompagna la mostra: “L’artista apre le porte del proprio studio e di una nuova fase creativa. La cesura esercitata dal Covid nella vita personale e sociale è stata l’occasione per riflettere sul proprio percorso e sulla direzione di ricerca. Partito da un interesse innato per la comunicazione di massa e la “civiltà dell’immagine”, Conte si è ritrovato faccia a faccia con l’isolamento, la solitudine e la necessità di ripensare le tappe del proprio excursus artistico.
Quasi contemporaneamente e quasi per caso, viene ingaggiato dalla produzione della fortunata serie tv I Bastardi di Pizzofalcone per la realizzazione di alcuni dipinti che dovevano essere il cardine investigativo della quarta puntata dell’ultima stagione. Soggetto delle opere è una giovane donna, che l’artista declina nelle vesti di altrettante eroine tragiche: Medea, Salomè, Giuditta e, la più importante, Ophelia.
Nate come rappresentazione di un’ossessione e ispirate a dipinti dei maestri della storia dell’arte, le tele di Pizzofalcone sono il mezzo attraverso cui il percorso di ricerca di Conte, che finora è andato dall’interno all’esterno con uno sguardo aperto sul mondo e sulle sue dinamiche sociali e comunicative, cambia direzione e si rivolge dall’esterno verso l’interno.
Attraverso Ophelia e le altre, l’autore incontra se stesso, il suo io più nascosto e sommerso, costruito attraverso gli studi artistici fortemente voluti, la pratica costante del disegno e della pittura, la sperimentazione di tecniche e materiali, lo specchio delle proprie passioni, paure e debolezze. Una dimensione che l’artista vuole condividere esponendo per la prima volta le opere de I Bastardi di Pizzofalcone e aprendo le porte del proprio studio – lo spazio più sacro per un artista – alla città”. (Susanna Crispino)
La mostra sarà visitabile fino a sabato 11 dicembre – mercoledì e venerdì dalle 17.00 alle 20.00, domenica dalle 11.00 alle 14.00 e su appuntamento
Info: https://www.facebook.com/konteanto – cell. 349 055 0376
Note biografiche
Antonio Conte nasce nel 1981 a Napoli dove vive e lavora. Nel 2009 si laurea all’Accademia di Belle Arti di Napoli e comincia a dedicarsi alla pittura.
Mostra un interesse spiccato per la comunicazione massificata e la “civiltà dell’immagine” che trova espressione nei progetti Facce da Facebook (2009 – 2014), The Truman Show – La vita segreta di due pesciolini napoletani (2012 – 2013) e nella sezione speciale della Biennale di Arte Contemporanea di Salerno intitolata Artisti in Quarantena (2014).
Il suo linguaggio pittorico mostra tangenze con i padri della Pop Art, il segno espressionista e lo spirito Dada, che lo porta spesso a elaborare giochi di parole ed a cercare combinazioni con altre discipline artistiche, come il progetto letterario Contaminarsi insieme alla poetessa Lucia Longo.
Ha sperimentato negli anni anche la scultura e le installazioni, accentuando la vena relazionale e dadaista insita nella sua concezione dell’arte, coinvolgendo gli spettatori attraverso il gioco e l’umorismo.
La sua ricerca include l’uso di supporti tradizionali, come tela e tavola, ed altri meno usuali, come giornali, carta da pacchi, materiale pubblicitario, locandine, poster e manifesti recuperati dalla strada, scelti per la loro carica estetica e comunicativa, cui l’intervento pittorico si sovrappone solo parzialmente.
Mostre selezionate
Personali:
2019
Uocchie chin’ e mane vacante a cura di Sara Fosco, XV giornata del contemporaneo, Napoli
2018
L’uomo sogna di Volare, a cura di Etra Home Gallery in collaborazione con Banca Mediolanum, Palazzo Mannajuolo, Napoli
2017
War Games: Linea di confine, a cura di Erica Romane ed Etra Home Gallery, Setup Art Fair, Bologna
2016
Cromatica, a cura di Rita Alessandra Fusco, Ex Officina Enel, Napoli
2015
Human Portraits Arte Pop Ola Re, a cura di Gianni Nappa
2014
Residenza d’artista e mostra internazionale Casa de Burros, progetto a cura di Cristina Fiore e Andre Penzo, Castelo Branco (Portogallo)
Collettive:
2017
Pregiudizio Universale, a cura di R. A. Fusco e M. E. Levoni, progetto NICE, Paratissima, Torino
Biennale del libro d’artista, a cura di Lineadarte Officina Creativa, Castel dell’Ovo, Napoli
2016
I Biennale di arte contemporanea di Perugia
Grammelot Raimbow I Festival delle arti, Macro, Roma
Il viaggio/ Migrazioni a cura di Lorenzo Poggi, Spazio Espositivo Firenzuola, Prato
2015
Profeti in Patria, a cura di Valeria Polly Ferronetti, Etra Home Gallery, Napoli
Cross The Border, a cura di Laura Carnemolla e Claudia Francisetti, progetto NICE, Paratissima, Torino
Art Expo Napoli I edizione, a cura di Daniela Wollmann e Gianni Nappa, Pan Palazzo delle Arti di Napoli
2014
Unique, ciclo di mostre a cura di Lineadarte Officina Creativa, Napoli
2013
Rispetto che passione!, Palazzo Rasponi, Ravenna
That’s Amore!, a cura di Valeria Polly Ferronetti, Castel dell’Ovo, Napoli
Corpo di donna, Centro culturale Elsa Morante, Roma!
Residenze d’artista
2018
MaVi, museo all’aperto di Villapiana (Cosenza)
2017
BoCS Art, a cura di Alberto Dambruoso (Cosenza)