“Morte alle terme” di Beate Maly: il quarto caso di Ernestine e Anton a Baden, tra acqua sulfurea e dieta ferrea

Cosa c’è di peggio, per un amante del cibo, di doversi mettere a dieta? E per di più, di essere costretto a bere dell’acqua sulfurea, famosa sì per gli effetti benefici, ma dall’odore tutt’altro che invitante, simile alle uova marce? Purtroppo Anton Böck, farmacista in pensione, non ha molta scelta se non rassegnarsi all’idea di andare alle terme di Baden per tre settimane per rimettere in sesto la sua cistifellea messa male. Tuttavia, ad accompagnarlo ci sarà la cara amica Ernestine Kirsch, insegnante in pensione, nonché vicina di casa del farmacista. Insieme sono una coppia ben affiatata, che in più occasioni ha dimostrato il proprio potenziale facendo arrestare dei criminali: in primis a Semmering durante un corso di tango, poi al teatro dell’opera di Vienna e infine in crociera sul Danubio. Anche questa volta, alle terme di Baden, succederà qualcosa?
“Morte alle terme” (Emons, 2025, Collana Gialli Tedeschi, pp. 250, Euro 15,50, traduzione di Rachele Salerno) di Beate Maly è il quarto, attesissimo nuovo caso di Ernestine e Anton, perché anche alle terme, ahimè, i due dovranno avere a che fare con un assassino, che sembra agire con lo stesso modus operandi dello Strangolatore del Prater, che nel 1914 uccise tre donne, strangolandole, ma che venne poi catturato e giustiziato. Che sia stato preso il colpevole sbagliato? Tra gli ospiti delle terme, molti sono i personaggi ambigui, e tutti loro sembrano nutrire poca simpatia per l’ospite abituale più famoso: il calciatore Pepi Kratochwil, che viene subito additato da tutti come colpevole del nuovo delitto. Ma Ernestine, con la sua spiccata e a volte fin troppo indomabile curiosità, vorrà fare luce su diversi punti prima di poter emettere il suo verdetto.
Anche in questo quarto romanzo, la scrittrice Beate Maly sa bene sia come intrattenere i lettori, sia come farli affezionare ai protagonisti. Anche per chi non avesse letto i precedenti casi, risulta molto semplice inquadrare le personalità di Ernestine e Anton, che insieme sono complementari, e mostrano senza vergogna i propri difetti: dalla curiosità a volte esagerata di lei, al forte senso del pudore e allo sconfinato amore per il cibo di lui. Oltre alla componente di mistero, non mancano episodi divertenti, senza nulla togliere agli sviluppi della vicenda. Tra fanghi roventi, gioielli rubati e personaggi bizzarri, la lettura scorre veloce verso l’epilogo. Anche questa volta, Ernestine e Anton saranno riusciti a scoprire chi è l’assassino? E quanto saranno disposti a osare per scoprire indizi e prove? Per saperlo, c’è solo un modo: lasciarsi trasportare nell’Austria del 1924, guidati dalla penna dell’autrice.
Beate Maly è una scrittrice viennese, che ha pubblicato fino al 2008 narrativa per bambini e saggi. Nel 2008 ha pubblicato il suo primo romanzo storico, dal titolo Die Hebamme von Wien. Nel 2016 invece, ha pubblicato il primo romanzo giallo storico “Omicidio al Grand Hotel”, pubblicato in italiano da Emons nel 2022 e inaugurando la serie ambientata negli anni Venti in Austria, seguito da “Morte in scena a Vienna” (2023). Il terzo romanzo della serie “Omicidio sul Danubio” (2019, ma pubblicato in italiano da Emons nel 2024) è stato insignito del premio Leo Perutz.
Roberta Usardi