Lo scorso 15 maggio è uscito “Lockdown”, il nuovo album di Momo Riva, nome d’arte di Simone Riva, polistrumentista e direttore artistico di TdEproductionZ, che ha composto e registrato ben 44 canzoni durante il periodo di chiusura dovuto all’emergenza sanitaria. Di questi 44 brani ne sono stati scelti 16 per questo disco. Abbiamo intervistato Momo Riva per farci raccontare meglio questo nuovo lavoro discografico.

Un album composto durante il lockdown, 44 canzoni sono tantissime, come hai preso il via con questo progetto, è stata un’idea che hai avuto sul momento o avresti comunque inciso un tuo disco?

Quando ho capito che avrei dovuto rimanere per alcuni mesi in solitudine è scattato in me un desiderio ispirato di registrare quotidianamente ritmi, melodie, armonie, canzoni. Successivamente ho capito che il modo migliore per reagire a questo periodo era di lasciarmi andare nel mio studio e registrare un album.

Che tipo di selezione hai svolto per decidere quali brani includere nel disco?

Ho scelto i brani che mi sembravano più forti per essere racchiusi in una playlist, cercando di includere tutti i generi musicali che avevo sperimentato quotidianamente.

Tu sei in primis un produttore, il direttore artistico di TdEProductionZ, hai collaborato e prodotto dischi di artisti italiani e francesi, un disco tutto tuo è una bella novità, intendi mantenere in parallelo questa carriera?

Assolutamente sì, mi piace lavorare per altri artisti, ma adoro prendermi più rischi musicali da solo, senza alcune barriere di genere. Dopo “Lockdown” cercherò l’ispirazione altrove, sento di avere tante energie dentro che hanno voglia di uscire in musica nuova!

 “I’m a lucky man singing for a revelation” è ciò che canti in “Mission”, quale rivelazione vorresti che avvenisse?

Intendo una rivelazione musicale, porto un messaggio di speranza e ottimismo, sono sempre stato un uomo solare, vedo il bicchiere mezzo pieno e lo voglio semplicemente raccontare…

“Another life”, il primo brano del disco, ha una grande positività e fiducia nel futuro, e sulla forza dell’amore, mentre l’ultimo brano, “Lockdown” ha atmosfere molto più cupe e sembra, durante l’ascolto di tutti i brani, di intraprendere un viaggio a ritroso nel tempo, non per altro la vita “prima” del lockdown era un’altra… che tipo di viaggio è stato per te a livello interiore?

Dentro di me c’è stata paura in questi due mesi e in alcuni brani si sente, ma il mio umore cambiava quotidianamente, spesso avevo voglia di reagire e di ballare ed è quello che ho fatto.

I brani non compresi in questo disco li terrai da parte per un secondo album?

Probabilmente farò uscire altro materiale che ho accumulato nei miei Hard Disk, ma voglio aspettare il momento giusto, cioè l’ispirazione necessaria, per ora riprenderò la mia vita di produttore per altri artisti…

Hai intenzione di portare dal vivo i brani non appena sarà possibile?

Per il momento non ho ancora le idee chiare se portarlo in giro o no anche perché la situazione live purtroppo non è ben chiara. Credo che per un bel po’ non si potrà assistere ai concerti, quindi sarò ancora rinchiuso nel mio studio a produrre, ma questa volta alternerò la registrazione ad una gita in montagna in cerca di nuove ispirazioni.

Con la voce ti sei divertito creando armonizzazioni, tenendo il beat, usando diversi effetti, ma hai anche suonato tutti gli strumenti, un lavoro a 360 gradi, che tipo di esperienza è stata?

È da tanti anni ormai che suono tutti gli strumenti in diversi album che ho prodotto, mi sono divertito ad alternare chitarre a batteria, piuttosto che tastiere a percussioni, l’emozione maggiore è stata quando mixavo il tutto con le mie voci!

Hai un artista con cui ti piacerebbe collaborare o che vorresti produrre?

Attualmente sto lavorando con la cantante americana Marva King (Stevie Wonder, Michael Jackson, Prince…), avevo già collaborato con artisti di fama mondiale negli anni, dai quali ho imparato tanto sia artisticamente che umanamente, spero di continuare questo mio percorso che mi ha già dato tante soddisfazioni.

Roberta Usardi

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