“Modus in rebus”, il giallo di Riccardo Ferrazzi
Può un amore giovanile diventare una sorta di ossessione di una vita? Il ricordo di un amore, con le sue aspettative disattese, può diventare un filo invisibile che collega il passato al presente? Può plasmare in modo indelebile la percezione della felicità e della vita?
È quello che capita a Vittorio Fabbri, protagonista del romanzo di Riccardo Ferrazzi, “Modus in Rebus” (Morellini Editore, pp. 298 pagine, euro 19). Vittorio, giovane uomo di affari, viaggia spesso per lavoro in Spagna, soprattutto a Madrid e Salamanca. Da quest’ultima città lui è particolarmente attratto, frequenta un gruppo di giovani con cui esce spesso la sera, ritrovando “il piacere di bere birra, conversare e tirare mattina nelle discoteche”. Del gruppo di amici fa parte anche Mattie, una ragazza corteggiata anche da altri del gruppo che però si mostra sempre sfuggente, non dà confidenza, enigmatica e introversa.
Il gruppo viene sconvolto dall’omicidio di un giovane parroco, ritrovato in strada con una testa di toro a coprirgli il viso. La polizia archivia velocemente il caso mentre il gruppo di amici si sfalda, così come il rapporto tra Vittorio e Mattie. Passano gli anni ma il ricordo di Mattie e di quel corpo inerme sulla strada sono sempre vivi per Vittorio che decide di tornare a Salamanca alla ricerca, infruttuosa, del suo amore giovanile. A Milano, al suo rientro Vittorio inizia a collaborare con un amico proprietario di una libreria. Un progetto, quest’ultimo, che lo coinvolge molto e gli da modo di incontrare autori nel salotto letterario legato alla libreria. Tra i vari artisti, Vittorio è colpito da Bianca, soprattutto per il suo carattere così insolito e particolare, caratteristiche, queste, che gli fanno ricordare Mattie.
La morte di uno degli artisti, legati al salotto letterario, trovato senza vita casa e chiuso dall’interno fa ripiombare Vittorio nella spirale della morte, come a rivivere quei momenti, quelle sensazioni, già vissuti da giovane.
Vittorio, nonostante gli episodi drammatici che lo coinvolgono sente verso Bianca una attrazione singolare, alcuni sguardi continuano riportarlo indietro, a Salamanca, al suo primo amore.
Possibile che Bianca sia Mattie? È solo una sua ossessione o c’è un qualche reale fondamento?
Il finale imprevedibile chiude questa storia in cui l’amore fa da corollario a un giallo avvincente, in cui mistero e follia si intrecciano e la cui trama articolata soddisfa le aspettative del lettore fino alle ultime pagine, forse le più forti e drammatiche del romanzo.
Annalisa Coletta