“Mirella Gregori. Viaggio in un’indagine imperfetta. Studio e analisi degli atti” di Roberta Bruzzone, Roberta Catania, Margherita Di Biagio e Laura Genovesi
“Mirella Gregori. Viaggio in un’indagine imperfetta. Studio e analisi degli atti” è un libro pubblicato dalla casa editrice Mursia, scritto con la collaborazione della psicologa e criminologa investigativa Roberta Bruzzone, la psicologa e criminologa Roberta Catania, l’infermiera iscritta alla FNOPI Margherita Di Biagio e l’avvocato penalista Laura Genovesi.
Si parte dal considerare il legame che potrebbe sussistere tra la scomparsa di Mirella Gregori e quella di Emanuela Orlandi, entrambe avvenute a Roma nel 1983, a un mese e mezzo di distanza l’una dall’altra. Il legame tra le due sparizioni, così indicato perché “una serie di accadimenti nelle due vicende hanno portato gli inquirenti a ritenere che i due casi fossero collegati”, ha però messo sempre la vicenda di Mirella Gregori in secondo piano rispetto alla sparizione della Orlandi, non dandole quindi la vera importanza mediatica e investigativa che meritava e annoverandola, di conseguenza, nei cold case, ovvero quei “casi di reati violenti”, come spiega la Bruzzone nella sua Prefazione, mai risolti o chiusi per insufficienza di prove.
Mirella Gregori sparì il 7 maggio del 1983 all’età di quindici anni e le indagini sul suo conto non furono mai approfondite perché fu sempre ipotizzato un suo allontanamento volontario, Un’ipotesi questa che si rivelerà, sin da subito, infondata.
“Roma, sabato 7 maggio 1983, via Nomentana 91: la famiglia Gregori è in procinto di sedersi a tavola per pranzare, sono circa le 14.45/14.50 quando suona il citofono. Mirella, la figlia minore, va a rispondere. Al citofono Alessandro le chiede di incontrarsi. La ragazza, dapprima titubante, accetta: l’appuntamento è alle 15.30 a Porta Pia. La quindicenne finisce di pranzare, indossa di nuovo i vestiti utilizzati la mattina per andare a scuola, dice ai familiari “torno tra dieci minuti” ed esce. Sono le 15.25. A partire da quel momento di lei non si avranno più notizie.”
Questo volume racconta per la prima volta, attraverso tutti gli atti del fascicolo, esclusivamente la vicenda di Mirella Gregori “e quello che è stato fatto e non per cercarla”, e si propone soprattutto di sottolineare che la vicenda della Gregori e quella della Orlandi non sono assolutamente correlate tra di loro, cercando quindi, semmai fosse ancora possibile, una risoluzione al caso di questa giovane donna misteriosamente scomparsa. Per farlo viene redatta innanzitutto una cosiddetta “criminodinamica della scomparsa” per poi focalizzarsi sulle indagini svolte (e non) e su una vera e propria analisi critica degli errori investigativi: un’inchiesta che, per più di 40 anni, non ha mai portato ad alcun risultato concreto e che si rivela ricca di criticità insuperabili; segno della scarsa attenzione che le indagini hanno prestato agli eventi soprattutto prima della scomparsa di Mirella Gregori, “un vuoto investigativo che il tempo trascorso impedisce oggi di colmare e che sconcerta profondamente le autrici di questo testo”.
Marianna Zito