“Mio figlio ha paura. Che faccio? Guida pratica per i genitori” di Maria A. Geraci
La paura è un’emozione primaria “perché si presenta nello sviluppo naturale del bambino indipendentemente dal contesto”, quindi è sempre presente nella fase della crescita. Sono tante le paure dei bambini, da quella del buio a quella degli animali, o degli insegnanti o, peggio ancora, della morte. Ma da dove hanno origine queste e tante altre paure? Come devono reagire i genitori per aiutare i figli a superarle? Con il libro “Mio figlio ha paura. Che faccio? Guida pratica per i genitori” (Armando Editore, pp. 75, euro 12), la psicologa dello sviluppo e dell’educazione e psicoterapeuta cognitivo comportamentale Maria A. Geraci si pone l’obiettivo di “spiegare come si manifestano le paure del bambino nelle diverse tappe di sviluppo” e i comportamenti da adottare di fronte a esse, soprattutto quando diventano troppo presenti fino a limitarne le azioni esplorative. È innanzitutto necessario capire ciò che accade all’interno del cervello di un bambino quando prova paura, e in seguito è necessario capire come bisogna comportarsi per rispondere al meglio a queste reazioni, scoprendone l’origine.
Maria A. Geraci analizza, come primo step, le reazioni di paura nelle varie fasi di sviluppo del bambino, quindi dal neonato fino al bambino in età scolare, spiegando cosa accade nel loro cervello, e definendo la differenza tra paure oggettive e paure soggettive. È molto interessante capire queste varie fasi attraverso degli esempi pratici, da cui si evince il ruolo fondamentale dei genitori nei diversi contesti, soprattutto per evitare quelle situazioni più gravi che potrebbero andare a invalidare la vita del bambino e, di conseguenza, del futuro uomo o della futura donna.
In seguito, nel secondo capitolo, è analizzato cosa può alimentare o generare nel bambino una eccessiva attivazione del circuito della paura, soprattutto di quelle fobie associative o simboliche, legate a esperienze della vita reale poco piacevoli, come ad esempio la presenza di un genitore alcolizzato o violento, o le reazioni fisiche che si mettono in moto nei bambini spaventati, come gastriti, asma, tachicardie e così via.
Il terzo capitolo ci spiega che è impossibile evitare che si presentino le paure, perché sono una normale esperienza emotiva, bisogna però imparare a riconoscerle e rispondere soprattutto a quelle paure che possono creare problemi al bambino, analizzando quindi le tre grandi categorie di paure: gli eventi esterni, le creature immaginarie e quella delle proprie inadeguatezze, e l’autrice e psicologa analizza qui le più importanti e frequenti.
Il quarto e il quinto capitolo sono dedicati a cosa l’adulto DEVE o NON DEVE fare per prevenire queste paure o per aiutare i bambini a superarle e, soprattutto, all’importante e necessaria funzione di supporto e di controllo che i genitori hanno sui loro figli.
Marianna Zito