Michele Bravi: il 29 gennaio arriva il nuovo album “La geografia del buio”
Michele Bravi ha una voce che non si dimentica facilmente. Il nuovo album intitolato “La geografia del buio” uscirà il 29 gennaio su tutte le piattaforme digitali e in formato CD, dopo esser stato bloccato per via della pandemia che ha ostruito tutti i confini musicali e letterali del nostro paese.
All’inizio della conferenza stampa, il cantante ha ringraziato tutti i giornalisti nella room virtuale. Il nuovo disco nasce dalla solitudine, la voce di Michele Bravi è rimasta a lungo in silenzio. L’intenzione è quella di raccontare senza filtri questo disco, che è una grande riflessione sul dolore, che esiste già da tanto tempo, e che ha affrontato la pandemia.
Michele Bravi ha guardato fuori dal suo corpo, dai suoi occhi per cantare questi brani. L’incontro con Andrea Bagliani è stato fondamentale, ricorda, infatti, le sue parole: “Michele, la musica non salva da niente. Aiuta a disegnare il labirinto”. Il disco “La geografia del buio” è il disegno di quel labirinto, è il disegno di come si convive con il buio e non come si esce, va ascoltato come un sentiero perché attraversa quel buio per dare spazio al dolore. C’è una falsa credenza per cui si dovrebbe nascondere il dolore, per Michele Bravi invece deve essere mostrato: il dolore si può presentare in maniere diverse, ma ha una lingua comune.
Il buio è un fatto, è una casa e Michele Bravi ha imparato a viverci, nsiste sull’importanza di salvare il corpo. Con la terapia che ha fatto, ha dato una casa a quel dolore: non riusciva a decifrare il reale e l’unico modo per ricominciare a vivere è stato stare dentro al dolore. Per questo motivo, il disco è un inno alla fragilità. Nelle piccole immagini si nascondono grandi significati.
Uno dei momenti più belli della conferenza stampa è stata l’esecuzione di due brani: “Vita breve dei coriandoli” e “Mantieni il bacio”: anche da un semplice spazio virtuale è stato possibile emozionare la platea con questi regali impeccabili.
Voce e pianoforte è la dicotomia che accarezza questo nuovo lavoro del cantante, quello che ruota attorno alle canzoni è un corpo vivo e un pianoforte vissuto che dona la giusta energia nonostante le difficoltà. Il lavoro al pianoforte è stato eseguito con Andrea Manzoni mentre l’approccio alla registrazione della voce di Michele Bravi è stato “malinconicamente casalingo”, come lo stesso artista ha affermato. Nel disco si può ascoltare il rumore del traffico, il ronzio del frigorifero, il silenzio viene riempito. Quando ha iniziato a lavorare al suono di questo disco, la scrittura era già cominciata. Ciò che era importante era racchiudere il silenzio: ha voluto che si sentisse qualunque suono, soprattutto quelli della quotidianità.
Buon ascolto!
Debora Colangelo
Fotografia di Clara Parmigiani
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