“Memorie dal sottobosco. Un coleottero dei funghi”: Tommaso Lisa e mondo dei Tenebrionidi
In natura esistono migliaia e migliaia di specie di insetti, molti dei quali piccolissimi, che a stento si notano, a meno che non si faccia davvero attenzione. Tommaso Lisa racconta, nel suo libro “Memorie dal sottobosco. Un coleottero dei funghi” (Exòrma, Scritti Traversi, 2021, pp. 187, euro 15) il suo profondo e viscerale interesse verso un coleottero minuscolo, che fin dall’infanzia ha suscitato la sua curiosità: il Diaperis boleti. Arricchisce la pagine anche con diversi disegni, che rendono ben visibili i dettagli delle specie che vengono citate arricchiti ulteriormente da una descrizione dell’autore meticolosa, di cui arriva tutta la sua dedizione.
“Resta un mistero che cosa induca l’entomologo a scegliere il complesso studio o la semplice collezione di una famiglia d’insetti. La medesima incognita che si cela dietro ogni scelta nella vita.”
Questo minuscolo insetto, che misura dai 6 agli 8 mm, fa parte dell’ordine dei Coleotteri, famiglia dei Tenebrionidi, e l’autore ripercorre tra le pagine ricordi di quando era bambino e dell’iniziazione al mondo degli insetti grazie a suo padre, anch’egli appassionato. Tommaso Lisa scrive questo libro proprio dalla casa del padre nella periferia di Firenze, in cui sono custodite delle preziose cassette entomologiche piene di Coleotteri e Lepidotteri suddivisi per famiglie. Tirando fuori questi tesori l’autore apre la sua scatola dei ricordi, preleva il dall’apposito scomparto il Diaperis boleti e lo osserva al microscopio coinvolgendo il lettore in un ambiente per lo più sconosciuto, perché difficilmente chi non si occupa di entomologia riuscirebbe a vedere e a comprendere ciò che si muove nel sottobosco o anche solamente sotto la corteccia di un albero o all’interno di un fungo, che è l’habitat del Coleottero protagonista del libro.
“Quanta fatica deve fare un coleottero come questo per farsi un corpo, per divenire un corpo. Quale tormento è inscritto nella sua forma per tante reiterate metamorfosi? Per comprenderlo devo capire il suo habitus, le sue prassi di vita.”
Si scopre anche che di Diaperis ne esistono tantissime specie, e che la famiglia di cui fa parte, i Tenebrionidi, comprende un popolo variegato, ma sempre in qualche modo connesso. Attraverso gli occhi dell’autore si apre una dimensione ingigantita di un ecosistema enorme e che porterà ogni lettore a vedere con altri occhi gli alberi, i funghi e la stessa Terra.
“Memorie dal sottobosco”, nella sua suddivisione in brevi capitoli e nella sua scrittura appassionata e coinvolgente è un libro sui generis che vuole dare voce alle piccole cose e alla vita che si muove in ogni angolo, anche se non la vediamo.
Roberta Usardi