Mattia Pellicoro: dalla Spagna al rientro in Italia con “La Strega” e un album all’orizzonte – L’intervista
Un percorso musicale iniziato prima in Spagna e ora in Italia. Il protagonista è Mattia Pellicoro, che lo scorso 3 dicembre ha pubblicato “La strega”, il suo nuovo singolo. Mattia Pellicoro è un giovane cantautore classe 1991 che parte per l’Erasmus in Spagna e ci rimane fino al 2017, al suo rientro in Italia. Gli abbiamo fatto qualche domanda per conoscerlo meglio.
Ciao Mattia, il tuo esordio in Italia con “La Strega” ti ha portato subito in finale ad Area Sanremo, quando hai scritto questo brano?
Ciao Roberta, sì “La Strega” mi ha portato subito in finale di Area Sanremo, a dire la verità pensavo e speravo di vincere, portando un brano diverso e di stampo sociale e sociologico pensavo di poter sbancare alla prima. Ma sono stato comunque felicissimo di arrivare in una finale così importante, senza nessun aiuto o spinta. “La Strega” è stata scritta nell’estate del 2019.
“La Strega” per te è una tentatrice, come una sirena, alla quale rispondi “sinceramente il mio pensiero non lo cambio ora”; per quale strega cambieresti volentieri il tuo pensiero invece?
La strega rappresenta la società, la gente che cerca di manipolarci, ci tenta, ci fa cambiare direzione e noi stessi, e questo cambiamento non riusciamo a capirlo, perché ci sembra normale, ci sembra più facile adeguarci, ma ci allontana da chi siamo veramente. Per quale Strega cambierei il mio pensiero? Per “La Vita” , per l’amore verso tutto ciò che mi fa sentire vivo. Il tempo, la vita stessa porta il cambiamento, perché si impara, si scopre, si cresce e cambiano pure le prospettive, nel tempo c’è il vero cambiamento, quello naturale, che scegli tu.
La foto di copertina ritrae una scena presa dal videoclip, hai come è nato il concept?
Il videoclip è stato pensato e realizzato nel giro di una settimana perché era necessario per la finale inaspettata di Sanremo. Il concept e il video sono stati realizzati da Peacock (Silvia Armi, Eleonora De Vecchis, Fabrizio Martini). Nel video il protagonista si rapporta con Lei come fosse davanti ad uno specchio. Inizialmente, annebbiato dai continui input esterni che lo seducono e lo confondono, non vede che un riflesso sbiadito, ma, addentrandosi in se stesso (proiezioni e gelatine costruiscono l’ambientazione del viaggio interiore), trova la forza di reagire, si spoglia di ogni convinzione e imposizione sociale e la sua immagine prende finalmente forma e colore (da qui l’utilizzo degli acrilici). Come la strega, il ribelle sa di andare incontro alla morte sociale, all’emarginazione. Ma non ha intenzione di rinnegare o sopprimere la propria natura e le sue idee.
Quanto la permanenza in Spagna ha influenzato il tuo sound?
Durante il mio periodo in Spagna la mia musica è cambiata tantissimo, anche il mio orecchio: ho imparato ad amare la musica Latino Americana e Spagnola, ho imparato a capire la cultura di quella musica. Non potrebbe esistere la Spagna senza quel ritmo, quella energia, quella carica positiva che solo quella musica può dare. Ho iniziato a scrivere brani in spagnolo, spagnolo e italiano, come “Noche de Erasmus”. Una volta arrivato a Milano invece sono entrato in un clima più dark, più metropolitano ed ho usato questo background con la nuova vita che sto vivendo per scrivere questo nuovo progetto di cui “La Strega” è una parte centrale.
Puoi anticiparci qualcosa del tuo album in uscita nel 2021? Pubblicherai una versione in spagnolo del disco?
La versione in Spagnolo non ci sarà, posso però dire che sto già lavorando ad un nuovo progetto che includerà brani scritti interamente in spagnolo. L’album in uscita, sarà un mini album, di circa 6 brani e racconterà la vita metropolitana, la vita del viaggiatore, la vita dell’amante e la vita dei sognatori. Racconterà la Vita.
“In fondo va bene” è un altro tuo brano, di stampo cantautorale e intimista, da cosa trai ispirazione per i tuoi brani e in particolare per questo?
Ecco, intimista è la parola esatta per descrivere questo mio nuovo genere e che rappresenta tutta la nuova produzione. “In fondo va bene” lancia il nuovo Mattia, senza fronzoli, diretto, semplice e intimo. “In fondo va bene” nasce come quasi tutti i miei brani dalle mie esperienze, dai miei sogni e desideri. Questo è un brano molto intimo perché parla di me, del “fallimento” di Sanremo, speravo davvero di arrivarci, e allora dopo un primo momenti di smarrimento mi sono detto “va bene così, vedrai che andrà bene”, “sento dentro un colpo fitto nel cuore, ma è un silenzio privo di dolore…sarà soltanto un’altra stupida emozione o una delusione, che mi guarda in faccia ride e poi grida…Avevi ragione”. Perché finché ci provi avrai sempre ragione, ragione di sbagliare, di perdere, di rialzarti e di vincere!
Sei arrivato in Spagna come studente Erasmus, cosa studiavi e come hai scelto di intraprendere propria là la tua carriera musicale?
Studiavo ingegneria edile-architettura, in realtà ora sono laureato e abilitato come ingegnere-architetto. La musica è la mia passione da sempre ed il mio sogno, il mio chiodo fisso. Lavorare con la mia musica, con le mie canzoni, con le mie parole sarebbe il sogno più incredibile che io possa mai realizzare.
Che cosa hai riscontrato nel pubblico spagnolo durante i tuoi concerti?
Quando suonavo in Spagna il genere era diverso, la gente si divertiva, cantava con me, cantavo persino nelle discoteche ed era davvero incredibile vedere e vivere quella esplosività. Il mio tempo in Spagna è stato un sogno, un sogno reale.
Hai scritto un libro dal titolo “Ko Lanta”, di prossima pubblicazione, puoi raccontarci di cosa parla? Il titolo si riferisce all’isola thailandese?
Esattamente, Ko Lanta è un’isola bellissima della Thailandia. Parla del mio viaggio zaino in spalla in compagnia del mio migliore amico. Parte dalla pagina del Diario scritto durante il viaggio, una pagina bellissima che volevo semplicemente trascrivere e che mi ha dato l’ispirazione per tutto il libro. Rappresenta il mio viaggio, ma in molti punti ci sono dialoghi o cose successe durante altri viaggi: ci sono racconti, avventure che poi vengono romanzate e portate verso la trama. Direi che potremmo definire intimista anche il libro.
Quali sono i tuoi prossimi progetti?
I miei prossimi progetti sono l’uscita di un nuovo singolo, finire la produzione degli ultimi due brani dell’album, così da poter organizzarne l’uscita. Cercherò di far pubblicare in concomitanza del nuovo album anche il il mio libro d’esordio “Ko Lanta”. Continuate a seguirmi sui social così da potervi aggiornare su tutto, non vedo l’ora di sentire cosa ne pensate.
Roberta Usardi
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