Mattia Bortesi e il romanzo d’esordio “Sound of Salame”
“Le faremo sapere, le faremo sapere, le faremo sapere, questa frase sembrava l’unica a essermi rimasta incisa nella mente.”
Emergere come artista vivendo in una piccola frazione di provincia non è semplice, anche se si appende fuori casa, ben visibile sulla cancellata, un cartello tutto colorato con scritto “Offresi Pop Star” completo di numero di telefono e e-mail.
Sono i sogni e i pensieri di un cantautore quelli narrati nel romanzo d’esordio di Mattia Bortesi, dal titolo “Sound of Salame” (Arkadia narrativa, collana Senza Rotta, 2020, pp.140, euro 13) e a guidare il lettore pagina dopo pagina a Porotto, in provincia di Ferrara. Il protagonista, che non viene identificato con un nome, è un musicista e cantautore visionario, amante della cultura e dell’arte e oltremodo convinto delle proprie capacità, nonostante il lettore comprenda bene tutte le bizzarrie dei suoi ragionamenti e atteggiamenti. Considerandosi un genio incompreso, il protagonista passa dall’immersione totale nella sua musica alla completa apatia, passando i giorni tra gioco d’azzardo e le chiacchiere di un gruppo di disperati che consuma larghi quantitativi di alcool in un bar di quart’ordine. L’andamento oscillante tra momenti di spiccata autostima a momenti di totale abbandono subiscono un’interruzione quando, complice “Le città invisibili” di Calvino situate in un angolo del bagno, il nostro “eroe” decide di darsi una regolata. E lo fa tornando alla lettura e andando in biblioteca: proprio lì, inaspettatamente, incontrerà Margherita, la nuova bibliotecaria, che attirerà ogni sua attenzione e porterà i suoi pensieri lontano dai vizi. Ma per quanto?
Mattia Bortesi ha creato un personaggio senza filtri e senza paura, che racconta in prima persona il suo presente palesando pensieri e considerazioni spesso sopra le righe e una convinzione che rimane solida e imperterrita nonostante si scontri con la realtà. Il cartello “Offresi Pop Star” è così ben attaccato al cancello che, anche volendo, non è più possibile toglierlo; i momenti di esaltazione del cantautore portano a rifiutare tutte le proposte che stanno al di sotto di un alto livello, impedendo qualsiasi vero inizio dal basso, che magari avrebbe portato la tanto agognata fortuna. Ma questo nè il protagonista nè i lettori lo sapranno mai.
Un’opera prima scritta in modo semplice, ma capace di coinvolgere, con un’ironia intelligente e una storia dal finale a sorpresa.
Roberta Usardi