“Matilde” di Roald Dahl
“Matilde” (Salani Editore 2016, pp. 224, € 12), uno dei libri più famosi di Roald Dahl, è una storia che si legge con piacere e scritta con lo stile tipico di questo autore di libri per bambini, piena di humor e arguzia.
La protagonista della storia è, fin da piccola, una bambina molto precoce e intelligente: a tre anni aveva già imparato a leggere da sola. Era la più giovane lettrice della biblioteca cittadina, dove trascorreva ore e ore immersa tra i libri, poiché era curiosa e desiderava apprendere sempre cose nuove. I suoi genitori, i signori Dalverme, non sembravano apprezzare affatto le sue doti e la sua intelligenza. Il papà dimostrava una netta preferenza per il figlio maschio, vedendo in lui quello che avrebbe ereditato la sua attività, peraltro poco onesta, di vendita di auto usate; la mamma, piuttosto che prediligere la compagnia della sua bambina, preferiva trascorrere i pomeriggi al Bingo o le serate davanti alla Tv. Matilde, quindi, inizia a frequentare la prima elementare con alle spalle una vita familiare difficile che però le aveva già formato un bel caratterino, una vita da cui lei aveva cominciato a difendersi, giocando scherzi a volte pesanti. A scuola però incontra la persona che più la capirà: la maestra, la signorina Dolcemiele, che immediatamente si rende conto delle straordinarie doti e capacità della piccola Matilde e propone alla Direttrice, la signorina Spezzindue, di promuoverla alla classe superiore.
L’autore racconta molti episodi della vita scolastica e lo fa con un linguaggio che cattura l’interesse dei piccoli lettori. Matilde è comunque la protagonista indiscussa delle vicende e colei che risolverà i problemi propri e degli altri. Il libro è davvero piacevole e molto ricco di significato: Dahl pone l’attenzione sul valore dell’intelligenza, che dà di sicuro buoni frutti ma che, in questo caso, è rispettata poco e soprattutto è contrapposta all’ottusità di alcuni personaggi adulti che sono egoisti e anaffettivi. Pur essendo una storia per bambini, anche i grandi possono imparare qualcosa…
Maria Bonfiglio