MASSIMO POPOLIZIO TORNA CON “UN NEMICO DEL POPOLO” AL TEATRO ARGENTINA DI ROMA
È in scena al Teatro Argentina di Roma fino al 28 aprile, dopo aver debuttato lo scorso 20 Marzo, il testo di Henrik Ibsen “Un Nemico del Popolo”, diretto dalla sapiente mano di Massimo Popolizio, qui anche sopraffino interprete, più e meglio di come comunque non ci abbia già abituato nella sua lunga e brillante carriera.
Lo spettacolo, prodotto dal Teatro di Roma-Teatro Nazionale, si avvale altresì di un eccezionale cast all’interno del quale spicca la maestosa Maria Paiato che ci regala una strepitosa interpretazione del personaggio del Sindaco Stockmann, anche fratello di quel Thomas (Popolizio) intorno al quale, nel bene e nel male, ruota tutta quanta la vicenda. Senza voler troppo addentrarsi nella descrizione di una trama di per sé lineare ma mai banale – anzi, tutt’altro – è il caso di segnalare come tutta la messa in scena abbia una cifra stilistica chiara, netta, precisa, di grande impatto. Tutto il lavoro si sviluppa con lo scopo principale di fornire agli spettatori, nella maniera più cristallina possibile, tutti gli elementi necessari affinché essi possano diventare parte integrante e consapevole di quella comunità cittadina quasi mai fisicamente presente ma che, in realtà, costituisce il vero centro di interesse della vicenda. Della salute e della salvaguardia della stessa comunità si preoccupa il Dottor Thomas Stockmann che, venuto a conoscenza di importanti criticità legate alle terme cittadine, intraprenderà un percorso volto alla diffusione di una verità che, nei suoi piani, dovrà diventare uno strumento di salvezza. Di diverso avviso invece l’autorità locale, impersonificata dal sopraddetto Sindaco, e anche quel giornale territoriale “La Voce del Popolo” dapprima favorevole alla diffusione di importanti documenti scientificamente inoppugnabili e infine fedele e convinto sostenitore del mantenimento di uno “status quo”, al quale non si vuole e non si può derogare.
Un testo che illumina con prepotenza la stortura del più diffuso sistema di governo del mondo – La Democrazia – costretto a piegarsi sistematicamente ai voleri di una maggioranza volubile, manipolabile, malleabile e quasi sempre impreparata. Un allestimento oggi più che mai necessario, più che mai attuale, potentissimo nella attinenza con una realtà odierna che in nulla differisce da quella rappresentata. Andare a teatro ad assistere a questa messinscena è, adesso, di assoluta importanza per osservare attraverso il meccanismo della rappresentazione la fenomenologia intorno a noi. Non è intrattenimento, non è divertissement, non è passione. Vedere “Un Nemico del Popolo” è dovere civico e civile. È prendere consapevolezza. È anche rendere omaggio al connubio impeccabile del lavoro dell’autore, di quello del traduttore – il fu Luigi Squarzina – del regista e dell’eccellente cast artistico formato oltre ai già citati Popolizio e Paiato, dagli impeccabili Tommaso Cardarelli, Francesca Ciocchetti, Martin Ilunga Chisimba, Maria Laila Fernandez, Paolo Musio, Michele Nani, Francesco Bolo Rossini e da Dario Battaglia, Cosimo Frascella, Alessandro Minati, Duilio Paciello e Gabriele Zecchiaroli.
Giuseppe Menzo