MARIANGELA GUALTIERI al teatro Vascello di Roma
Il Teatro Vascello di Roma ospiterà fino a domenica 25 marzo, GIURAMENTI, una nuova produzione del Teatro Valdoca. Diretto da Cesare Ronconi e scritto da Mariangela Gualtieri per dodici giovani attori, lo spettacolo, dalla genesi profonda, ha preso corpo nei tre mesi di lavoro e di vita in comune trascorsi presso L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino e scanditi da passeggiate ed esercitazioni a contatto con la natura, sotto la guida della drammaturga Lucia Palladino.
Protagonista della pièce è il Coro, unico corpo che, sul modello greco-tragico, segna, calpesta, attiva da subito la scena. Soggetto molteplice ma in sé unitario, da questo corpo di corpi si staccano voci singole che declamano monologhi poetici dal ritmo fortemente marcato in grado di tornare – proprio come gli autori affermano «alle potenze originarie della parola, quelle per cui ogni sillaba, nella lingua corrente, suda di nostalgia».
In un’alternanza di brani cantati e danzati, ogni atto recitato è preghiera e bestemmia, liturgia violenta e speranzosa tempesta che scava il tempo attuale e che riempie, spogliandoli volta per volta, i movimenti e i volti degli attori producendo una radicale composizione – sonora e visiva –direttamente rivolta al pubblico. Nessun giuramento viene pronunciato nella sua formula più autoritaria e tradizionale; è la poesia stessa – a partire dalla sua prosodia e struttura timbrica – a creare l’atmosfera solenne del giurare, a inglobare e armonizzare in sé sia quella dimensione passata, arcaica che il giuramento intrinsecamente contiene, sia la forza dirompente di una promessa futura ma radicata nel presente, di chi ha vent’anni e di chi ha avuto vent’anni ed ha vissuto con temerario slancio. Sullo sfondo di una scenografia minimale, dominata dal colore rosso, i brani urlano e trasudano solitudine, insofferenza, emarginazione (Ragazzo che spinge il carro; Dialogo tra l’Animale e l’Acrobata; Finestra spalancata sul mondo – ferocemente) ma anche dolcezza, amorevolezza ed entusiasmo (Piccola Amazzone; Ragazza Ardente; Acrobati del pensiero).
Come in altri suoi componimenti poetici, anche in questi testi – emersi e rivisti dal contatto con gli attori e sotto la guida del regista – la Gualtieri riesce a fondere suono e parola, pensiero astratto e realtà concreta giungendo a una dimensione teatrale che assurge al mythos più autentico.
Eleonora De Caroli