Marco Cignoli e il nuovo singolo “La mia Mercedes” – L’intervista
L’11 settembre è uscito “La mia Mercedes”, il nuovo singolo di Marco Cignoli, con un videoclip girato a Voghera e diretto da Marco Rosson. Il singolo segue “Figlio Imperfetto”, pubblicato a giugno, in collaboarzione con Dj Sheezah. Abbiamo fatto qualche domanda a Marco per saperne di più.
Ciao Marco, “La mia Mercedes” è il tuo nuovo singolo, in cui la famosa marca di auto rappresenta l’obiettivo che spinge ad affrontare bene ogni giorno, giusto? Qual è il tuo in questo momento?
Ciao Roberta! Sì, l’auto è ovviamente una metafora nata chiacchierando con un amico, che una sera mi raccontò quale fosse il suo obiettivo “salva-vita”, ovvero acquistare il suo modello preferito di Mercedes. Il mio obiettivo in questo momento è imparare a non avere bisogno di un obiettivo per alzarmi dal letto. Essere semplicemente felici di essere vivi, godere di tutto ciò che ci offre la quotidianità, evitando di trasformare le passioni in ossessioni. Può sembrare scontato, ma talvolta non lo è. Le passioni possono essere sia croce che delizia.
La tua carriera nella musica inizia nel 2010 con il singolo “Noi siamo qui”, ma il singolo successivo è uscito ben otto anni dopo, ci racconti come hai lasciato e ripreso il tuo percorso musicale?
Il termine “carriera” mi spaventa un po’! Non per fare il modesto, ma mi sento ancora un intruso che muove timidamente i primi passi! Comunque, il singolo del 2010 era un brano corale cantato insieme a tanti altri cantanti emergenti, facente parte di un progetto benefico ideato da Michael Righini. Negli otto anni successivi ho sperimentato con grande soddisfazione l’attività di reporter, presentatore e organizzatore di eventi, tenendo nel cassetto tutte le canzoni che scrivevo. “Can You Love Me”, il singolo del 2018, è nato un po’ per caso, grazie all’incontro con un musicista avvenuto proprio durante uno degli eventi da me presentati. Il mio “percorso” o addirittura “dicorso musicale” secondo me parte ora, nel 2020.
Quanto la tua esperienza di reporter e autore per la tv ha influito sulla composizione delle tue canzoni?
Non tanto nella tematica delle canzoni, quanto nella volontà di condividerle con gli altri. Durante un talent itinerante, da me condotto e ideato, conobbi Marco Stella, bravissimo ballerino che quest’anno era nel cast di “We will rock you”. Dopo qualche mese di amicizia, mi disse: “Marco, nei tuoi spettacoli dai sempre spazio agli altri, ma mai una volta che porti te stesso sul palcoscenico, eppure ne avresti di cose da dire e da fare…”. Ecco, quella frase è stata determinante. Mi ha dato la forza di tirare fuori cose che tenevo dentro di me da una vita, sfruttando la mia vena creativa. Anche la mia prima esperienza come conduttore radiofonico, avvenuta nel 2019, è stata importantissima in questo senso: intervistare decine di artisti emergenti mi ha trasmesso tanto entusiasmo e ora mi ritrovo al loro posto, a parlare con piacere delle mie canzoni.
Come è nata la collaborazione con Dj Sheezah, che ha curato musica e produzione de “La Mia Mercedes” e ancora prima per “Figlio Imperfetto”?
Anche in questo caso il mio ruolo di presentatore è stato fondamentale. Durante il talent di cui parlavo prima, conobbi Berdix, uno dei rapper più talentuosi della scena underground. Rimasi colpito a tal punto che feci il possibile per convincerlo a scrivere delle barre per “Figlio Imperfetto”. I nostri sembrano mondi molto distanti ma abbiamo più cose in comune di quanto uno possa immaginare. Mi disse che stava già lavorando ad un suo disco nei GoldenEye Studios di Dj Sheezah. Andammo insieme in studio, conobbi Sheezah e uscimmo con la demo di “Figlio Imperfetto” e, qualche giorno dopo, de “La mia Mercedes”.
Il tuo primo album uscirà nel 2021, hai in mente di far uscire un altro singolo prima della pubblicazione? Puoi anticipare qualcosa?
Sì, stiamo lavorando al disco, che sarà sorprendente e, per certi versi, diverso rispetto ai singoli usciti quest’anno. Ci saranno altri singoli ma non so ancora dire quali e quando. È ancora presto per capire cosa verrà fuori.
Come ti sei avvicinato alla musica?
Onestamente non ricordo un giorno della mia vita in cui non abbia cantato, ballato o almeno ascoltato musica. Mi è sempre venuto spontaneo. Da bambino la musica è stata una fonte di salvezza per sfuggire alla quotidianità. Forse il forte legame si è creato in quel periodo, chissà…
Quali sono i tuoi artisti di riferimento?
Quando scrivo le canzoni non ho degli artisti di riferimento. Scrivo e basta, senza pensare a nulla. Sono cresciuto con il pop anni ’90, Loredana Bertè, Tiziano Ferro. Il mio autore preferito credo sia Ivano Fossati. Ultimamente ascolto molto Dutch Nazari.
Roberta Usardi
Fotografia di Raffaella Costantini
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