“Macbettu” torna a Roma al Teatro Vascello

Due mondi all’apparenza lontani, quello dell’epoca elisabettiana e quello della tradizione Sarda, che si incontrano sul palco del Teatro Vascello dal 15 al 19 Marzo in “Macbettu”, l’applaudita rivisitazione della celebre opera del Bardo di Avon, recitata completamente in dialetto, con la regia di Alessandro Serra.
L’opera di apre con un tremore in lontananza che diventa sempre più forte, fino all’apparire delle Sorelle Fatali, che in una scena estatica rivelano a Macbeth la profezia che sarà la sua rovina, lasciandolo attonito e interdetto a domandarsi se ciò che era appena accaduto fosse sogno o realtà. La sceneggiatura prosegue seguendo fedelmente quella dell’opera originale, accompagnandoci nella spirale di follia e isolazione di Macbeth, portando la polvere di cui è ricoperto il palco a mischiarsi con vino, sangue, sudore e pane carasau. Nell’opera il significante delle parole assume pari dignità del significato diventando spesso canto, accompagnato da movimenti che diventano danze. Alle maschere del folklore isolano si affianca il rispetto della tradizione elisabettiana, che vuole in scena solo uomini, anche per i ruoli femminili.
Persistente in scena è la presenza delle Sorelle Fatali, che regalano intermezzi comici che spezzano piacevolmente l’atmosfera cupa del resto dell’opera.
Notevole è, inoltre, la fisicità degli attori, Fulvio Accogli, Andrea Bartolomeo, Alessandro Burzotta, Giovanni Carroni, Maurizio Giordo, Mirko Iurlaro, Stefano Mereu, Felice Montervino, che riescono a riempire la scena anche quando sono soli. Quando sono contemporaneamente sul palco l’energia sprigionata è sorprendente e animalesca. L’apice di tale energia la si ritrova nella scena della festa che precede il primo delitto del protagonista, quando gli attori iniziano a vorticare interpretando le guardie che, ormai alla stregua di cani, si contendono il vino nella ciotola.
L’opera si conclude, come da tradizione, con un Macbeth ormai solo, folle, e ubriaco della convinzione di non poter essere ucciso da “nessun nato da donna” e che non potrà essere sconfitto finché “la foresta di Birnam non muoverà verso di lui”, che realizza solo durante lo scontro con Macduff quanto si sia ingannato.
Federico Frezzetti