L’uomo sogna di volare – One night Art Exhibition di Antonio Conte
L’uomo sogna di volare
One night Art Exhibition di: Antonio Conte
a cura di: Valeria Ferronetti, Veronica Rastelli
Visitabile: 13 giugno dalle 18,00 alle 21,00
Banca Mediolanum
Ufficio dei consulenti finanziari
Palazzo Mannajuolo
via G. Filangieri 34/36 Napoli
Info e contatti: Tel. 081 060 78 62
Contatti ETRA
Facebook: https://www.facebook.com/etrahomegallery/
https://www.facebook.com/events/183314105719309/
Le opere di Antonio Conte Artista Popolare saranno protagoniste di L’uomo sogna di volare, one night art exhibition a cura di Valeria Ferronetti e Veronica Rastelli, prevista il 13 giugno dalle 18,00 alle 21,00 negli spazi dell’ufficio dei consulenti di Banca Mediolanum, nello storico Palazzo Mannajuolo.
L’esposizione riunisce circa 25 lavori ed è realizzata da Banca Mediolanum in collaborazione con ETRA Home Gallery.
Il suo nucleo centrale è l’omonima opera in tecnica mista su tavola, che l’artista ha riprodotto nel corso dell’ultimo anno su diversi supporti, come cartoncini, locandine, giornali, con un procedimento che attinge direttamente dalle radici storiche della Pop Art.
Il ragazzo sull’altalena si ripropone negli spazi espositivi della Banca come in un gioco di specchi, mutando i suoi colori e portando con sé frammenti di concerti, film e notizie presi direttamente dalla strada. Costruisce, così, un insolito quanto attuale palinsesto, in cui dimensioni temporali diverse si sovrappongono e si annullano.
Il titolo della mostra e delle opere è un omaggio all’omonimo album dei Negrita (2005), svelando il trait d’union tra le opere: il tema del gioco, considerato – in accordo con la pedagogia di Froebel – la base su cui, in età infantile, si strutturano rapporti con le cose, con se stessi e con gli altri.
Attraverso le sue regole, il bambino costruisce il mondo interiore ed esteriore dell’adulto che sarà.
Antonio Conte ed il suo ragazzo sull’altalena propongono provocatoriamente un rovesciamento: invitano gli adulti a recuperare la dimensione ludica dell’infanzia, e con essa uno sguardo pulito su ciò che li circonda, la capacità di condividere il bello e la libertà di essere se stessi.
La mostra sarà visitabile esclusivamente il 13 giugno dalle 18,00 alle 21,00 presso la Banca Mediolanum – Ufficio dei consulenti finanziari a Palazzo Mannajuolo, via G. Filangieri 34/36 Napoli.
Info e contatti: Banca mediolanum: Tel. 081 060 78 62
Etra Home Gallery – Facebook: https://www.facebook.com/etrahomegallery/
https://www.facebook.com/events/183314105719309/
Uno sguardo sul mondo
Un pirata bambino
Un autoritratto in divenire
Il gioco è una cosa seria, canta Marco Parente, e come una cosa seria va trattato, rispettando e stimando il compagno, l’avversario, l’amico, il rivale, perché giocando fondiamo le basi di una società dove la fiducia e la condivisione, quella vera non virtuale, sono punti cardine.
Attraverso il gioco insegniamo il rispetto delle regole, impariamo a convivere e a muoverci liberamente sul tabellone della vita.
Torniamo a giocare come bambini e con i bambini, perché se è vero che il gioco è una cosa seria, è anche vero che solo il bambino lo sa.
Prendiamo esempio da loro e allora si che gli daremo l’esempio giusto.
Antonio Conte
Note Biografiche
Antonio Conte nasce nel 1981 a Napoli dove vive e lavora. Nel 2009 si laurea all’Accademia di Belle Arti di Napoli e comincia a dedicarsi alla pittura.
Mostra un interesse spiccato per la comunicazione massificata e la “civiltà dell’immagine” che trova espressione nei progetti Facce da Facebook (2009 – 2014), The Truman Show – La vita segreta di due pesciolini napoletani (2012 – 2013) e nella sezione speciale della Biennale di Arte Contemporanea di Salerno denominata Artisti in Quarantena (2014).
Il suo linguaggio pittorico mostra tangenze con i padri della Pop Art, il segno espressionista e lo spirito Dada, che lo porta spesso a elaborare giochi di parole ed a cercare contaminazioni con altre discipline artistiche (per esempio molti titoli delle sue opere richiamano testi di canzoni, libri o da film). Negli ultimi anni sta sperimentando la scultura e le installazioni, accentuando la vena relazionale insita nella sua concezione dell’arte: ama definirsi “artista popolare” e coinvolgere gli spettatori attraverso il gioco e l’umorismo.
I supporti delle sue opere pittoriche variano da quelli più tradizionali, come tela e tavola, ai meno usuali, come giornali, carta da pacchi e, negli ultimi anni, materiale pubblicitario, come locandine, poster, manifesti recuperati dalla strada. In questi ultimi lavori, in particolare, l’artista denuncia un’attenzione per la natura squisitamente espressiva del materiale, costituito da una superficie già dotata di una carica estetica e comunicativa, su cui l’intervento pittorico si sovrappone solo parzialmente, lasciando intravedere degli elementi di partenza. Inoltre nella scelta del singolo manifesto e nella difficoltà del suo recupero entra in gioco una componente dadaista legata al caso ed all’immanenza dell’opera, nonché all’hic et nunc della sua realizzazione.
Tra le principali esposizioni:
2014
Residenza d’artista e mostra internazionale Casa de Burros, progetto a cura di Cristina Fiore e Andre Penzo, Castelo Branco (Portogallo)
Artisti in quarantena, progetto speciale della I Biennale d’Arte Contemporanea, Salerno
2013
Rispetto che passione!, Palazzo Rasponi, Ravenna
Paratissima, Pix- Art Games, IX ediz., ex Moi, Torino
2012
Facce da facebook in tour, a cura del Superflash Store, Napoli
MostraMi, V mostra – evento con il Patrocinio dell’Ordine degli Avvocati di Milano e del Coordinamento delle Scuole per la Legalità e la Cittadinanza Attiva, Centri di Aggregazione Multifunzionale Garibaldi – Falcone e Borsellino, Milano
La vertigine del nulla
Ma il gioco è una cosa seria solo il bambino lo sa
il gioco è una cosa seria…sacra
Marco Parente, La riproduzione dei fiori
Spingersi in avanti, volando altissimi, senza paura di perdere l’equilibrio. È così che Antonio Conte ci riporta in un mondo forse troppo lontano, dove le parole dette, le sensazioni provate non hanno limiti e si esprimono senza freni.
Al ritmo infernale della vita attuale, l’arte di Conte contrappone un’infinità di porte nuove verso un inesauribile e infinito flusso della vita, dove l’avventura viene vissuta ogni volta, in ogni opera, con scenari sempre diversi, ma pur sempre uguali e ogni volta, la vertigine del nulla, della spensieratezza, della libertà assoluta dell’andare, toccherà punti sempre più alti ai limiti dell’estasi fanciullesca.
Nel ciclo l’uomo sogna di volare, l’artista crea un mondo libero di esprimersi riplasmandolo e forgiandolo a suo piacimento, in qualunque situazione ci si trovi. L’uomo torna bambino, torna a riprendere coscienza di sé, del proprio vivere, riacquistando lo stupore di esistere, prima ancora che la mente, con la sua logica, i suoi dubbi, la sua critica e analisi, guidi i nostri passi verso abitudinari, quanto mai noiosi e impostati, ritmi vitali.
La sua è una ribellione contro le ragioni della storia e dell’ideologia, è un alto grido di felicità nel grigio vociare di una società spenta e assuefatta dalla routine, è una risata che riecheggia spontanea, libera, felice in un mondo di rumori confusi e meccanici.
Antonio Conte ci libera, libera la nostra coscienza dalle infrastrutture di questa società capace di ingabbiare sentimenti e vocazioni, ci rende coscienti di quella voce che è nascosta nel profondo di ciascun uomo, ci offre strumenti per riconoscere la bellezza in tutte le cose, siano esse vicine o irraggiungibili, umili o pretenziose, ci mostra, attraverso i suoi occhi, come la realtà sia visibile nella sua essenza più profonda, solo grazie alla spontanea e innata intuizione dell’uomo, a quella capacità di affrontare la vita con nient’altro che la nostra coscienza primitiva, accettandola e vivendola come il più inebriante dei misteri. (Valeria Ferronetti)