“L’uomo delle leggende”, il thriller-fantasy di Kennet Johnson
“Che cos’è l’uomo nella natura? Un nulla rispetto all’infinito, un tutto rispetto al nulla. Si trova a metà strada fra il tutto e il nulla. Così disse Pascal” […]
[…] E se un uomo fosse condannato a vivere per sempre?
New York City, fine settimana di Capodanno, 2001. Jillian Guthrie, giornalista di una rivista scandalistica dalla fama discutibile, fa una bizzarra scoperta: lo stesso uomo, senza età, si trova accanto a Ulysses S. Grant, Theodore Roosevelt e Gandhi in tre diverse fotografie che abbracciano centocinquanta anni di storia. In un’altra parte della città, Will, un enigmatico trentatreenne di immenso fascino, arguzia e intelligenza, ossessionato dal suo passato segreto e oscurato da un pericoloso sconosciuto, si ritrova oggetto di un’intensa caccia all’uomo guidata da un emissario del vaticano Padre St. Jacques e da Hanna un’anziana ex inviata delle Nazioni Unite. Durante il susseguirsi degli avvenimenti, un evento catastrofico unisce Will, Jillian e Hanna e li mette nel mirino di una secolare cospirazione internazionale. Insieme, i tre devono svelare un’antica maledizione che risale a due millenni fa e oltre, e affrontare un male primordiale che minaccia le loro vite e altre migliaia.
Kennet Johnson, sceneggiatore, regista e produttore di successo porta il suo genio creativo e i suoi doni narrativi in un’impresa ambiziosa: un thriller epico e soprannaturale radicato in una delle grandi leggende mai raccontate della storia umana.
Ci vuole un po’ prima che questo romanzo catturi i lettori. L’autore ha scelto di raccontare la storia de “L’uomo delle leggende” (La Corte Editore, Thriller, Fantasy, pp. 392, euro 18,90) a pezzetti, passando da un personaggio all’altro in un modo a volte indefinito, il cui filo conduttore è la storia di Will che, insieme al finale, vale l’attesa: il risultato è affascinante quando i pezzi iniziano a riunirsi in un alternarsi di passaggi da una storia all’altra dei personaggi, oltre ai principali menzionati che, se il lettore riesce a tenere alta l’attenzione, affascina e attrae. Nel romanzo, infatti, sentiamo parlare di un ex inviato delle Nazioni Unite, un artista di graffiti adolescente, un musicista country in rovina, un editore di libri, un barista di Harlem, un tassista giapponese-americano, una senzatetto e una bambina di cinque anni rimasta orfana. La storia di Will si svolge pezzo per pezzo mentre gli altri narratori creano la colla che la unisce il tutto.
Kenneth Johnson porta a riflettere sulla fatica che può portare un’esistenza eterna e sul poco valore che spesso diamo alla vita perché effimera, quando in realtà è proprio questa sua essenza a renderla preziosa. La storia non appartiene esclusivamente a Will. È anche la storia di persone come Jillian Guthrie, che soffre di un razzismo radicato che alla fine deve affrontare; e di Tito Brown, l’adolescente artista di graffiti che scopre la sua dote più grande quando la sua mente si trova di fronte alla vastità artistica del Metropolitan Museum of Art. È anche la storia dell’apparente cattivo, Padre St. Jacques, le cui annotazioni del diario confessionale mostrano un diverso tipo di lotta verso “un modo di vivere nel modo giusto“.
L’uomo delle leggende è una miscela unica di azione avvincente, personaggi intriganti, scene cinematografiche e una narrazione intrecciata attraverso secoli di fatti storici, consigliato agli appassionati di thriller-fantasy.
Rina Spitaleri