L’ultimo libro del tenore Cremonini è finalista al Premio Internazionale C. Dickens
Il volume “Il teatro della gente”, edito da Calamaro Edizioni, è fra i sette finalisti della sezione Saggistica.
“Il teatro della gente”, l’ultimo libro del tenore e scrittore bolognese Cristiano Cremonini edito da Calamaro Edizioni , è ufficialmente finalista al Premio Letterario Internazionale “Charles Dichens” 1a edizione 2023.
La comunicazione è giunta ieri dalla segreteria del nuovo concorso marchigiano, patrocinato da Unric-ONU Italia (Centro d’Informazione delle Nazioni Unite), Dickens Fellowship, Regione Marche e Comune di San Benedetto del Tronto, e curato dall’Associazione Omnibus Omnes – Tutti per Tutti OdV (https://www.omnibusomnes.org/)
Il testo, pensato per tutti, appassionati e neofiti, che racconta con dovizia di dettagli e verve tipicamente petroniana persone, eventi e storie del Teatro Comunale di Bologna dalla sua costruzione alla seconda metà dell’Ottocento, è in finale nella Sezione G, Saggistica edita, assieme ad altre sei pubblicazioni, e nei prossimi giorni la Giuria decreterà i vincitori e le menzioni di merito.
Ecco i nomi dei presidenti delle varie giurie: Giuliana Filippello, Magistrato del tribunale di Ancona (Presidente della Giuria dei Lettori), Marzia Dati, Presidente della Filiale Italiana della Dickens Fellowship (Presidente della Giuria Tecnica), Enrica Loggi, poetessa (Presidente onorario della sezione Poesie), Laura Bartoli (Presidente speciale Giuria Rinascita di Ascoli Piceno) e infine Raffaella Milandri, Presidente della Omnibus Omnes, scrittrice, giornalista e antropologa (Presidente del Premio).
L’autore, dopo il successo del presente lavoro, annuncia che sta già lavorando al prossimo. Si tratterà del secondo volume de “Il teatro della gente”, ossia la continuazione del precedente, che stavolta spazierà da Giacomo Puccini a Lucio Dalla.
IL TEATRO DELLA GENTE
Persone, eventi e storie del primo Teatro pubblico d’Italia, dalla sua nascita all’ottocento
Da Farinelli a Wagner – Calamaro Edizioni
Prefazione a cura di Fulvio Macciardi
SINOSSI
Perché il Teatro Comunale di Bologna si può definire il “teatro della gente”? Perché appartiene a tutti. È il 1756 quando il Senato bolognese ne stipula l’atto di nascita: il “Nuovo Pubblico Teatro” viene realizzato su iniziativa del Governo cittadino, mentre tutti gli altri grandi teatri italiani erano ancora espressione di un potere assoluto. Su progetto di Antonio Galli da Bibbiena, viene inaugurato il 14 maggio 1763 con Il trionfo di Clelia, libretto di Metastasio, musica di Gluck scritta per l’occasione: un avvenimento d’importanza nazionale che raggiunse ben 28 repliche. La storia del teatro e della sua città si intreccia con quella dei grandi protagonisti dello scenario lirico nazionale e internazionale: Farinelli, Mozart, Rossini, Donizetti, Verdi… fino ad arrivare a Wagner. La sua musica approda per la prima volta in Italia proprio grazie al Teatro Comunale di Bologna (Lohengrin, 1871).