LUI, IO, NOI – L’amore universale di Faber
È la lettura, dolce ed emozionante, di alcuni passi del libro – dalla voce di Valentina Bellè – ad aprire la presentazione di LUI, IO, NOI di Dori Ghezzi, Giordano Meacci e Francesca Serafini, edito da Einaudi, al trentunesimo Salone del Libro di Torino.
Ce l’ho tra le mani, il libro, e il tuffo al cuore dei versi introduttivi è inevitabile. Ho sceso dandoci il braccio di Montale è la poesia più significativa del termine mancanza. E qui ci appartiene perché Fabrizio De André, come ci farà notare Roberto Vecchioni, è una mancanza avvertita da tutti e troppo presto. E grazie a questo libro riusciamo un po’ a “sentire” la sua presenza e ciò accade grazie Giordano Meacci e Francesca Serafini, due privilegiati che hanno avuto la possibilità di rendere universali i sentimenti delle vite di queste due persone – Dori e Fabrizio – piene di ironia, di legami verso gli altri. “È la memoria di una vita condivisa”, come introduce Francesco Pacifico, che racchiude le esperienze e le idee dei tre autori che l’hanno scritto. Una scrittura, come giustamente sottolinea Gabriele Salvatores, che entra nel fondo delle cose, possibile solo grazie all’uso perfetto della lingua italiana nella scrittura. È una storia d’amore – “non mi sentivo mai in pericolo e non mi annoiavo mai” -ma una storia d’amore che da un certo punto in poi allarga il valore del noi-coppia a un Noi dal valore universale e condiviso che, per la stessa Dori Ghezzi, ci rappresenta tutti.
“La curiosità nei confronti degli altri è una profondissima forma d’amore”, diceva Faber, ed è proprio quello che abbiamo per lui, una “curiosità d’amore” e grazie alle tre firme anche noi, adesso, possiamo amarlo un po’ di più.
Marianna Zito