Luci e ombre di Caravaggio al Modus di Verona
Il Collettivo Terzo Teatro di Gorizia ha portato in scena, al Modus di Verona, Michelangelo da Caravaggio, con Giorgio Amodeo, Antonietta D’Alessandro, Raffaella Munari, Marilisa Trevisan e Valentina Verzegnassi. In una scenografia dai colori tenui si è cercato di raccontare la vita e il genio di uno dei più rivoluzionari pittori della seconda metà del Cinquecento.
La morte come leitmotiv, la fiamma dolorosa che innesca, come spesso avviene, uno stile pittorico innovativo, una tecnica traboccante di nuove realtà, un uso della luce intenso e drammaticamente teatrale. Contemporaneamente alla piacevole visione video delle opere principali del Merisi (1571-1610), si innesta un gioco continuo in cui le attrici sono le prostitute di strada e le cortigiane, immortalate e rese scandalosamente eterne sulla tela, nelle vesti di madonne e figure sacre. Sacro e profano appunto, vita e morte, luce e ombra, teatro e vita. I capolavori dell’artista irrompono e sconvolgono, si unisce il filo tra la materialità e la spiritualità, le opere si compongono dinanzi al pubblico che scopre retroscena, aneddoti, curiosità e morbosità. Un genio sembra sempre trovare una sorta di giustificazione nelle sue azioni, il senno del poi che mostra un grande destino storico, una urgenza vitale.
Il flusso ininterrotto della regia dello stesso Giorgio Amodeo restituisce una passionale e ben congegnata visione del Caravaggio, soffermandosi sui diversi sensi e significati che si possono percepire e scoprire, una maestosa luce che non potrebbe esistere senza un’ombra perfetta.
Lo spettacolo è andato in scena il 12 marzo.
Silvia Paganini