LUCA TORACCA RADDOPPIA ALAN BENNETT CON “ASPETTANDO IL TELEGRAMMA” AL TEATRO ELFO PUCCINI
Il mese di gennaio al Teatro Elfo Puccini di Milano ospita il nuovo spettacolo di e con Luca Toracca, che fa seguito al fortunato monologo “Una patatina nello zucchero” che debuttò la scorsa stagione. E anche questa volta Alan Bennett torna a ispirare il lavoro di Toracca con il monologo dal titolo “Aspettando il telegramma”.
Sala Bausch, piena, in attesa che lo spettacolo inizi, quando a un certo punto entra un infermiere che spinge una carrozzina sulla quale siede una vecchietta, assopita. Viene lasciata al centro della scena mentre inizia a fluire la musica, da “Lili Marleen”, diventata famosa durante la seconda guerra mondiale, a “All you need is love” dei Beatles, fino alla struggente “Memory” dal musical “Cats”, che porta la vecchietta a svegliarsi con un sorriso. La vecchietta si chiama Violet, ha 95 anni e vive in una casa di riposo in Inghilterra, porta un vestito a fiori e le sue gambe non sono più quelle di una volta. Violet racconta episodi del suo presente e del suo passato, con ironia e forse un pizzico di malinconia, ma senza nulla rimpiangere, anzi, nonostante l’età non smette di allenarsi per ricordare i nomi delle infermiere, dei dottori e degli altri ospiti, rivolge uno sguardo ironico e lucido sul presente, nonostante sia consapevole del fatto che la morte può arrivare da un momento all’altro, ma proprio per questo i ricordi sono ancora più preziosi. Violet intenerisce quando dice di non ricordarsi di avere un figlio o di aver avuto un marito ed emoziona ancora di più quando torna indietro nel tempo e racconta di un suo vecchio amore, di quando avrebbe voluto concedersi, ma la paura l’ha bloccata. E a distanza di anni quel momento è ancora vivido e lei continua a chiedersi se ciò che fece fu un bene o un male. “Ma come si fa a sapere, Violet?” La vita è fatta di scelte fatte o non fatte e ognuna ha un apposito cassettino nella memoria, che fa parte della propria storia personale. Nel flusso degli episodi che Violet racconta lo spettatore viaggia insieme a lei, ne sente l’emozione, l’intensità e l’ironia. Si scopre che Violet ha avuto un ictus e per questo si trova in casa di riposo, per questo fatica a ricordare alcune parole, per questo a volte non riconosce le persone, ma rimane una donna con qualcosa da dire e da condividere.
Luca Toracca riesce ancora una volta nel suo intento di dare voce e spessore a un personaggio che rappresenta una parte della società a cui spesso e volentieri non si dà la giusta rilevanza. Il messaggio lampante è quello di considerare la terza età importante per la società, perché portatrice di esperienza, di storia, di basi su cui fondare un futuro migliore. Anche questo monologo ha centrato il bersaglio e ha suscitato tanti applausi scroscianti. Ora aspettiamo il prossimo, dal momento che “non c’è due senza tre!”.
In scena fino al 20 gennaio.
Da segnalare la maratona Bennett domenica 20 partendo che vede di seguito i due monologhi “Aspettando il telegramma” alle 17 e “Una patatina nello zucchero” alle 18.30.
Roberta Usardi