Lodovica Lazzerini e il nuovo singolo “Limbo” – L’intervista
Il 16 aprile 2020 è uscito il nuovo singolo della cantautrice Lodovica Lazzerini, dal titolo “Limbo”, per Albachiara Records; la canzone è stata scritta durante il periodo di quarantena e nel testo ci sono immagini che vanno oltre questa situazione e che pregustano il riavvicinamento sociale. In occasione di questo singolo, abbiamo fatto qualche domanda all’artista.
Il periodo di isolamento sociale può anche essere uno stimolo per la creatività, come anche tu hai dimostrato con questo nuovo brano, ci racconti un po’ il suo processo creativo?
“Limbo” è un brano che è nato, maturato e cresciuto dentro di me, ed ha spinto particolarmente per una sua trascrizione in musica e parole. Avevo in testa un motivetto così ho recuperato la mia vecchia chitarra e l’ho tradotto in musica, facendo lo stesso con i miei pensieri annidati tra di loro e la grande nostalgia di perenne mancanza. Ma come mi insegnano i miei studi liceali, è proprio dalla mancanza ( Πενιά ) che nascono le cose migliori e sincere.
La copertina di “Limbo” è interessante: aria aperta, montagna, non c’è nessuno, ma la mascherina rimane. Come è emersa questa idea?
L’idea della copertina l’ha avuta il mio grafico, Daniel Cortese che ha voluto racchiudere la speranza e la ricerca della felicità con una foto che rappresentasse il momento che stiamo vivendo, raccontato nella canzone: le montagne innevate alte sono il simbolo di un obiettivo da raggiungere, il cielo azzurro e i prati verdi simbolo di libertà e felicità, tutto questo si racchiude al fondo della foto con una donna che indossa una mascherina, rappresentante di questo periodo.
“Limbo” farà parte di un tuo prossimo lavoro discografico prodotto da Deville?
Non posso dire troppo riguardo a questo punto perché siamo ancora “in trattativa” diciamo con esterni, ma appena sarà possibile lo annuncerò.
A quali artisti, italiani e stranieri, ti ispiri per la tua musica?
Sicuramente a tutta la scuola del cantautorato: a partire da De André, passando per Dalla, Battiato e Battisti fino ad arrivare a Gazzelle, Calcutta, Levante e Brunori.
L’incontro con Mogol è stato di certo un grande dono, cosa stai mettendo in pratica dei consigli che ti ha dato?
Su ogni piccola accortezza che il maestro mi ha fatto notare ho cercato in questi anni di lavorarci tanto, di smussare le mie imperfezioni e soprattutto di aver chiara la mia identità musicale e artistica, costruita grazie allo studio e alla conoscenza.
Roberta Usardi
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Link Spotify a “Limbo”: https://open.spotify.com/album/1MRV39uXfDiC5rahejMOJj?si=t10QTqRzSQKVCFIg-FJgXg