“L’Odissea raccontata da Penelope, Circe, Calipso e le altre” di Marilù Oliva
L’Odissea è un poema rivoluzionario: al suo interno si mescolano e fondono stili, generi ed emozioni differenti.
Il racconto del viaggio di Ulisse ha offerto e offre, ai tanti scrittori che vi si approcciano, innumerevoli possibilità di riscrittura e reinterpretazione. Come tutti i classici, infatti, ha saputo rendere eventi lontani nel tempo con una forza sempre attuale. “L’uomo dal multiforme ingegno” vive attraverso i versi di Omero fino ai nostri giorni: perché le sue emozioni si avvertono nitide e ogni lettore può leggere come proprie.
L’esperienza di scrittura di Marilù Oliva con “L’Odissea raccontata da Penelope, Circe, Calipso e le altre” (Solferino, 2020, pp. 224, euro 16) è frutto di un accurato studio del poema e ne esalta le caratteristiche stilistiche e strutturali. Il registro linguistico ricalca quello dell’epica; infatti, pur presentandosi in prosa, ha le caratteristiche e la bellezza del verso. L’autrice costruisce il testo seguendo lo schema in capitoli dell’opera di Omero, raccontando in ognuno di essi un incontro d’amore. Voce narrante di ogni capitolo è la voce della donna protagonista che vede e vive Ulisse con i propri occhi, con il suo cuore, con il nomos nel quale ella accoglie lo “straniero”.
Se nel poema omerico le donne emergono ma parlano poco, nel testo di Oliva esse prendono voce e si fanno portavoce di emozioni e comportamenti altrimenti sopiti, rivelandosi valide e fondamentali alleate di Ulisse e fautrici del suo viaggio. Ciascuna aiuta l’eroe ad affrontare e superare le avversità delle incognite reali e dei capricci degli dei. Ulisse può contare, al contempo, sul sostegno di Atena, dea ex machina, che sprona il nostro eroe e suo figlio Telemaco ad andare avanti e a non perdere la speranza, al fine di ricongiungere la famiglia.
Ulisse resta accanto alle donne che incontra, condivide con loro il talamo ma resta “fedele” a Penelope, moglie che alla pari del marito, riesce a superare le difficoltà dovute alla lontananza di Ulisse, marito e re. Con la sua arguzia ella riesce a salvaguardare la sua famiglia è il potere a cui è destinata.
Al termine del viaggio, Ulisse torna nella sua patria e alla sua donna: le altre lo hanno aiutato, in maniera imprescindibile, nel raggiungimento della sua meta e della sua metà. Un viaggio al femminile, dunque, quello proposto da Marilù Oliva, che traduce dal punto di vista delle “altre” e l’animo di un uomo il cui spirito di conoscenza e di avventura è rimasto immutato e inarrivabile nel tempo.
Nunzia Procida